Luigi D’Ignazio, la freccia mancina del Napoli che ha incantato al Viareggio

Non è mai facile inseguire un sogno. Servono caratteristiche fuori dall’ordinario. Perché sognare e immaginare è facile, un’attività alla portata di tutti. Trasformare quelle immagini in realtà, beh, è più complicato. Luigi D’Ignazio, come molti ragazzi della sua età, insegue un sogno.

LUIGI D’IGNAZIO, L’EXPLOIT AL TORNEO DI VIAREGGIO

Lo insegue con la maglia del Napoli, lo insegue sfrecciando sulla fascia sinistra. Nel cuore l’azzurro, davanti agli occhi una meta, un obiettivo: sfondare nel mondo del calcio. Non per denaro né per fama, soltanto per passione. Intanto, i frutti della gavetta stanno cominciando ad emergere. Il Torneo di Viareggio, d’altronde, serve a questo: far conoscere i giovani emergenti in giro per l’Italia. Osservatori e addetti ai lavori hanno consumato taccuini, tablet, smartphone e qualsiasi oggetto serva per annotare informazioni. Hanno appuntato ogni giocata e ogni movimento di Luigi.

Se il Napoli è uscito a testa alta dalla Viareggio Cup, Luigi D’Ignazio l’ha fatto a testa altissima. Tra Toscana e Liguria il terzino azzurro ha sorpreso per continuità nelle prestazioni, per gamba, passo, tenuta fisica e anche per capacità tecniche. Per informazioni chiedere alla retroguardia del Deportivo Camioneros, ubriacata dal doppio passo sfoderato da D’Ignazio. Peccato che la conclusione successiva si sia stampata sul palo: attualmente staremmo parlando, in caso contrario, di uno dei goal più belli del Torneo. luigi d'ignazio

Le qualità del ragazzo sono emerse tutte in un torneo chiuso in modo sfortunato dal Napoli. Luigi è un terzino capace di compiere le due fasi allo stesso modo, ha passo, velocità e un discreto piede.

LA CARRIERA DI LUIGI D’IGNAZIO

La sua carriera, finora, è stata colorata d’una sola tonalità cromatica: l’azzurro. L’azzurro del cielo, del mare, del Napoli, soprattutto. Luigi D’Ignazio ha vestito la maglia azzurra in ogni sua sfaccettatura. E’ partito dagli Esordienti Regionali, è arrivato in Primavera dopo aver attraversato tutta la trafila delle giovanili. In attesa di indossare la maglia che conta, quella della prima squadra. Occasione che, presto o tardi, arriverà: Giuntoli ha assistito a diverse partite della Primavera alla Viareggio Cup, è rimasto sicuramente impressionato dalle prestazioni di D’Ignazio. Il d.s. azzurro stima il ragazzo e ha grande considerazione di lui. Sì, il Napoli e D’Ignazio sono legati indissolubilmente da tempo, malgrado l’interesse paventato da Juventus, Fiorentina e Pescara, che avevano osservato e cercato il ragazzo all’età di 14 anni.

La storia di Luigi D’Ignazio parte dalla scuola calcio Napoli Soccer. E dalla Mariano Keller, rinomata fucina di talenti del territorio partenopeo. Un segno del destino, potremmo azzardare. Quasi quanto il nome di Giuseppe Volpecina, d.s. della Keller ai tempi, che lo segnalò al Napoli. Il resto è storia, un racconto ancora in fase di scrittura. “Già allora era un giovane di prospettiva – racconta ai nostri taccuini Giuseppe Cimmaruta, ex allenatore del settore giovanile azzurro – “un terzino di fascia sinistra con buone capacita tecniche. Chiaramente doveva fare ancora il suo percorso e quindi migliorare la struttura fisica e le capacità difensive”. 

IL FUTURO DI LUIGI D’IGNAZIO
luigi d'ignazio

Tutte qualità che Luigi ha affinato nel corso del tempo, col passare dei giorni, dei mesi, degli anni. La scalata è ancora lunga, ma la cadenza del passo è giusta, il cammino intrapreso altrettanto. Un gradino alla volta, senza rallentare troppo né tanto meno compiere il passo più lungo della gamba. Il primo step è terminare al meglio la stagione, magari centrare l’obiettivo playoff. E poi? Beh, poi il futuro è un’incognita. C’è un rinnovo di contratto di cui discutere: l’agente del ragazzo, Marco Sommella, verosimilmente incontrerà nei prossimi tempi la società per parlarne. I rapporti sono sereni, la voglia di proseguire insieme c’è. E Dimaro, poi, è un’avventura tutta da scoprire. Luigi andrà in ritiro con Sarri? Chissà! La chiamata dal mister sarebbe un sogno, incrociare le dita e sperare non è un reato.

A quanto pare Luigi D’Ignazio vestirà ancora la maglia azzurra. Poi magari sarà mandato in prestito, per farsi le ossa, formarsi e tentare, un giorno, di tornare alla base. Inseguire un sogno non è impresa facile, alla portata di tutti. Con le giuste caratteristiche, però, si può senz’altro realizzare.

Vittorio Perrone
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