“Cori ‘ngrati” e trasferimenti capiti: come reagiscono i napoletani agli addii dolorosi

Non sempre è facile dire addio. Specie se si tratta di giocatori che ti hanno fatto innamorare, incantare. Come sottolinea Il Mattino, sono stati tanti gli addii dolorosi per i tifosi napoletani.

Da Zoff a Altafini, da Paolo Rossi a Lavezzi, fino a Cavani, Quagliarella e non solo. I napoletani hanno sempre reagito in maniera diversa in base alla situazione. A volte, invece, hanno addirittura cambiato opinione e, quindi, atteggiamento. Ma andiamo con ordine.

I primi a beccarsi i fischi del San Paolo per motivi di mercato furono Zoff e Altafini, il 19 novembre 1972. Altafini però si fece esentare e preferì la panchina. Zoff, invece, si beccò tutti i fischi. La Juventus andò in vantaggio con Capello, e proprio il portiere fece un errore che portò all’1-1 del Napoli: l’emozione, in quel caso, giocò un brutto scherzo.

Nel 1979 toccò a Paolo Rossi, che aveva rifiutato il trasferimento al Napoli. E quando scese in campo al San Paolo erano accorsi in 90.000 per fischiarlo. Quella partita terminò 1-1, con Rossi che non si scompose più di tanto e che addirittura segnò il gol del momentaneo vantaggio dei grifoni.

C’è chi, invece, è stato accolto diversamente. Infatti Ciro Ferrara e Marcello Lippi, quando tornarono nel 1994, furono accompagnati da tantissimi applausi. E anche i fratelli Cannavaro (Fabio col Parma, Paolo col Sassuolo) ricevettero un benvenuto calorosissimo. E ultimamente Di Natale ha addirittura svelato che le sue continue assenze nelle partite contro il Napoli non erano casuali, segno di un amore troppo forte per la sua città.

Reja quando tornò al San Paolo con la Lazio fu riempito di applausi: è lui il tecnico esonerato più amato dai partenopei.

Nell’estate 2014 tornarono Lavezzi e Cavani con il PSG. Il Matador ricevette tantissimi fischi, con i parenti che nei mesi prima lo avevano indirizzato verso il Real Madrid e poi verso i milioni del Paris. Cavani aveva giurato amore eterno al Napoli, ma di certo il suo amore non era come quello che aveva provato Lavezzi: il Pocho aveva sempre detto che, prima o poi, avrebbe potuto lasciare Napoli. Una sincerità che i tifosi azzurri hanno apprezzato, e infatti lo riempirono di applausi.

Poi il capitolo Quagliarella: dopo il tanto rancore riserbatogli per essere andato alla Juventus, la verità sul suo trasferimento ha fatto cambiare idea a tutti i napoletani. Si scusò anche dopo aver segnato, col Torino, un rigore al Napoli. E quel gesto gli costò il suo percorso in granata.

Infine Mazzarri: quando tornò a Napoli con l’Inter il pubblico si divise, e ricevette sia fischi che applausi.

Adesso toccherà ad Higuain: ma tutti sanno quale sarà la reazione del San Paolo al ritorno del Pipita.

 

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