Colino (AS.com): “Napoli squadra organizzata, al San Paolo non sarà facile. Stupiti da Insigne e dai diecimila napoletani, sul risultato della gara di ritorno invece…”

Martedì 7 marzo, data cerchiata in rosso per tutti i tifosi del Napoli: al San Paolo arriva il Real Madrid, per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Una partita che sa già di storia e che ha catalizzato su di sé le attenzioni di una città che, dal dodici dicembre, giorno del sorteggio, ad oggi, non ha fatto altro che pensare a questo evento.

Una gara d’andata emozionante e piena di momenti che resteranno impressi nella mente di quei diecimila impavidi napoletani andati al Bernabeu, facendosi sentire e sostenendo gli azzurri. Al di là del risultato, come sempre: perché il 3-1 finale, che ha ribaltato il vantaggio iniziale firmato da Insigne, non ha deluso anzi, ha lasciato più di qualche speranza per la sfida di martedì che sarà difficile, dura e complicata. Ma Napoli ci crede.

A questo proposito la nostra redazione ha raggiunto, in esclusiva, Carmen Colino, giornalista nota in terra iberica per la vicinanza all’ambiente blancos e firma storica di AS, uno dei quotidiani spagnoli più conosciuti: “Sono rimasta piacevolmente colpita dal Napoli – dichiara – perché mi è sembrata una squadra che, nonostante la delusione finale e la sofferenza del Bernabeu, ha saputo muoversi bene e ha sorpreso col gol. Altra nota positiva: i diecimila napoletani che hanno affollato gli spalti si sono sentiti, a momenti, più degli aficionados del Real! Chi mi ha colpito di più? Sicuramente Lorenzo Insigne, al Bernabeu ha fatto quello che qui chiamano “partidazo”. Il top”.

Qualche parola sulla gara d’andata: “Un errore di Keylor Navas ha permesso al Napoli di andare in vantaggio e lì, in contemporanea, c’è stata la scossa. Per la prima parte della partita il Napoli ha giocato, la seconda è stata ad appannaggio del Madrid. Se devo scegliere il migliore dico Benzema: una partita eccezionale la sua, per tutto l’arco dei 90′, cosa che non sempre fa. Sotto porta i galacticos sono stati più efficaci”. 

Un accenno, inevitabile, al dualismo Zidane-Sarri, due allenatori agli antipodi per stile e formazione (quando Zidane diventava il calciatore più pagato al mondo, Sarri era agli inizi della sua carriera di allenatore professionista, n.d.r): “A Zizou il Napoli è piaciuto molto, l’ha detto lui stesso. È una squadra spagnolizzata, quella azzurra, da quando ci sono stati Benitez ed il Pipita, ed ancora oggi con Albiol e Callejon. Zizou sa che la partita di ritorno non sarà facile e ci sarà da stare concentrati per superare l’eliminatoria. Lui rispetta Sarri, sa la sua storia, e sa quanto ha dimostrato. Sono due allenatori di calcio, parlano lo stesso idioma”.

Che gara sarà quella del San Paolo, invece? “Il Napoli non ha nulla da perdere, per il modo di giocare mi aspetto una squadra votata all’attacco. Gli azzurri hanno personalità, vorranno essere una sorpresa in Europa. Il mio amico Cannavaro mi racconta sempre dell’ambiente del San Paolo che sarà molto, molto caldo. Aspetto di vedere il Napoli, ma credo che la partita finirà in pareggio, un 1-1 o un 2-2. Nonostante il Madrid non sia nel suo momento migliore, penso che i blancos raggiungeranno i quarti di finale. Nonostante ciò provo simpatia per il Napoli, un esempio per il lavoro che stanno svolgendo”.

C’è un giocatore che ha colpito la platea del Bernabeu e questi è senza dubbio Insigne: “Un grande giocatore, credo che resterà poco al Napoli: tutte le squadre d’Europa lo seguono! Uno scambio con Bale o Cr7? (ride, n.d.r): non lo dicevo in ottica Real, ovviamente…”.

GENNARO DONNARUMMA
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