Le pagelle di Roma-Napoli: Reina versione Santo, Mertens punisce e zittisce. Rog, scommessa azzeccata! E Koulibaly…

Reina 10: San Josè (Giuseppe) si manifesta nel pomeriggio uggioso dell’OlimpicoDa leader catechizza i suoi compagni, orchestra e amministra come un allenatore aggiunto. Ha poco lavoro da svolgere nel primo tempo, la Roma preme ma i pericoli concreti latitano. Nel secondo tempo è spettacolare: due uscite spericolate e altrettante bellissime parate. Il finale è un brivido, ma lui si supera. Reattività e potenza di gambe: fa il fenomeno nel momento del bisogno e azzera tutte le critiche del post-Juventus. Sì, Pepe c’è, in barba ai detrattori e alle polemiche. Tutti in silenzio, c’è solo da applaudire. E sì, il 10 è un premio meritato.

Hysaj 5,5: Del quartetto difensivo è quello che, almeno nel primo tempo, va maggiormente in apprensione. El Shaarawy lo punta e lo salta con facilità in due circostanze, lui non riesce ad opporsi e va spesso in difficoltà quando lo puntano. Quando sale ed imposta, poi, non sempre si dimostra impeccabile. Sembra l’ombra del terzino ammirato la scorsa stagione. Perotti gli scappa nella circostanza dell’1-2. Problema fisico o mentale?

Albiol 6: La Roma non è irreprensibile negli ultimi sedici metri. La difesa del Napoli se la cava, nel complesso, con una prestazione solida. Albiol, però, non brilla, anzi. In fase d’impostazione non è mai incisivo, dietro rattoppa come può ma va in affanno in diverse circostanze. Nel secondo tempo cresce, risponde presente, ribatte colpo su colpo. Non è stilisticamente perfetto, è poco ortodosso, ma l’efficacia è tutto ciò che conta.

Koulibaly 7: La Coppa d’Africa gli aveva sottratto smalto ed energie, le recenti prestazioni avevano risollevato i dubbi sul suo effettivo valore. Solo conferme, però, al termine della gara dell’Olimpico: Kalidou c’è, è presente. Risponde con una prestazione pragmatica, solida, tutt’altro che bella esteticamente. Non rischia: spazza. Non temporeggia: è diretto. Annulla Dzeko, e questa è già di per sé una bellissima notizia.

Ghoulam 6,5: I pericoli maggiori vengono costruiti dalla parte opposta. Lui, comunque, ha il suo gran bel lavoro da svolgere. Sia quanto difende che quando si getta all’assalto della porta avversaria. Viene fermato ingiustamente sul fuorigioco: peccato, sarebbe andato in porta. Per il resto abbina legna a dinamismo, sa quando badare al sodo e quando gestire sapientemente la palla. Da un suo ottimo disimpegno nasce la palla del vantaggio azzurro.

Rog 7: La splendida conferma arriva in un pomeriggio uggioso. Splende, sì, il sole di Marko Rog tra le nuvole dell’Olimpico. La sensazione è quella di un valore aggiunto: la sua garra è inimitabile, il suo passo difficilmente raggiungibile. Splendide conferme, per la gioia di De Laurentiis e la serenità di Sarri. Marko il paciere. La sua partita mostra un calciatore arcigno ma al tempo stesso dinamico, agile ma anche irruento. Troppo, quando rimedia il cartellino giallo alla metà del primo tempo. Splendida, poi, la percussione in solitaria terminata con la conclusione a botta sicura: Szczęsny si supera. Peccato.

Jorginho 6: La sua prestazione è da vecchi tempi, alterna giocate molto positive ad altre rivedibili. Nel complesso è lucido, sa scegliere quando e come compiere la giocata giusta. Svolge il compitino, sì, ma con diligenza e compattezza. Ha quel suo modo di fare naïf, quasi ingenuo, epperò sa come comandare la barca nei momenti di confusione. Pagnotta portata a casa con merito. (Dal 65′ Diawara 6: Aggiunge quella legna che mancava in mediana. Qualche errore di gioventù, altre giocate preziose nella gestione della palla. Conferma la sensazione di un’affidabilità a prova di bomba).

Hamsik 6,5: Il lampo del capitano sblocca un primo tempo chiuso: imbecca Mertens con un suggerimento perfetto. Abbina quantità e qualità, sciupa qualche buona possibilità in contropiede ma nel complesso si fa valere in mediana. Azzera, insomma, le polemiche: Hamsik c’è e non scompare nelle partite che contano. Lascia il campo per necessità: il Real Madrid, in fondo, è alle porte: con queste premesse, però, l’impresa è possibile. (Dal 79′ Milik s.v.)

Callejon 6: Stanco, spremuto fino al limite. Le ha giocate tutte e tutte con un’intensità spaventosa. Ed anche all’Olimpico mette in campo la sua generosità: perde, però, in smalto e lucidità. Non è sempre efficace, neppure in zona goal fa avvertire il suo peso. Il suo lavoro difensivo, però, merita tanto. Come sempre. Prezioso malgrado la fatica. Dopo il Real, però, meriterebbe un po’ di riposo.

Mertens 7,5: Lampi da centravanti in quel dell’Olimpico. Piove su Roma e sulla Roma: è una tempesta di nome Dreis Mertens. Due goal per zittire e rispondere ai primi accenni di critiche. Non è stato un mese facile per lui, tra la delusione di Madrid e i primi appunti al suo mestiere di centravanti. Risponde da fenomeno, da… Dries Mertens: due goal da rapace, il primo con un movimento fulmineo e un tocco sotto delizioso, il secondo sbucando alle spalle dei suoi rivali. Fulmineo, letale. Esce dal campo per precauzione e apprensione: c’è il Real, permettete. (Dal 74′ Zielinski 6: Entra con irruenza, prima largo a destra, poi da mezzala sinistra. Cerca con insistenza la percussione, poi partecipa passivamente al forcing della Roma, dando una mano quando c’è da ripiegare).

Insigne 7: C’è una differenza colossale tra il primo e il secondo tempo, tra gli errori di misura e di distrazione e i secondi, sontuosi, 45 minuti. E allora sì, soffermiamoci su questi ultimi. L’assist a Mertens è qualcosa di pregevole, il resto della partita è d’una generosità ammirevole: difende, attacca, gestisce. Il tutto con una sapienza invidiabile. Da applausi: è, finalmente, diventato indispensabile.

Sarri 7: Il secondo round con l’amico Spalletti gli dà ragione. All’andata era stato l’allenatore della Roma a spuntarla, stavolta Sarri si prende la meritata rivincita. Con il suo classico gioco, ma con una garra ritrovata e con un cinismo ammirevole. Meriti per il rischio calcolato di Rog e per aver dato fiducia a un Mertens a caccia di certezze. La sofferenza finale è evitabile, se non si fosse specchiato il suo Napoli avrebbe potuto persino arrotondare il punteggio. Ma va bene così. Le critiche sembrano lontane, il secondo posto – invece – è vicinissimo.

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