Senaldi (dir. Libero): “Il mio titolo una presa di distanza. La secessione aiuterebbe tutti”

Ai microfoni di Radio CRC durante la trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto il direttore di Libero Quotidiano. Pietro Senaldi ha voluto chiarire la posizione del giornale sul titolo shock di questa mattina. Questo il suo commento:

“ABBIAMO MESSO INSIEME DIVERSE NOTIZIE”

La prima pagina? Si è mia. Volevamo vendere più copie? Io credo che qualsiasi giornale voglia vendere copie. La ratio giornalistica deriva dal fatto che abbiamo una forte nota battagliera. Abbiamo messo insieme più notizie: gli assenteisti in ospedale, la polemica del giorno per gli arbitri. Queste cose non ci piacciano e non crediamo facciano bene al paese, volevamo unirle e presentarle. Abbiamo dimenticato il malcostume nel resto del paese? No, credo che in alcuni luoghi sia più diffuso“.

“EXPO? NON C’ENTRA”

Cosa bisogna fare? Noi siamo un giornale nazionale, non voglio trasformare il tutto in un derby Napoli-Milano. L’EXPO? No, non c’entra. Il titolo “non ne possiamo più”? Il nord è in crisi e ci spiace dover deviare risorse verso gli assenteisti. In tutta Italia? No non è uguale in tutta Italia, ci sono assunzioni che non servono. L’Italia non è come gli Stati Uniti dove i posti sono tutti uguali. L’Italia non è tutta uguale, così non analizziamo la realtà. Forse il discorso del referendum per la secessione potrebbe aiutare tutti a responsabilizzarsi e a fare i conti con le proprie necessità. Voglio spiegare il mio titolo, è anche una presa di distanza“.

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