Mertens non pervenuto a Madrid: servirà il miglior Dries per risollevare il Napoli

Che la sfida del Santiago Bernabeu di Madrid non sarebbe stata facile per il Napoli lo si è capito dopo soli 22 secondi di gioco, quando Reina ha salvato la prima palla gol dei padroni di casa su Karim Benzema. Per il francese si tratterà di attendere 17 minuti prima di ritrovare il sorriso dopo sei partite di digiuno.

ASSENZA PESANTE

Tra i protagonisti della sfida il popolo azzurro si attendeva, come era lecito fare visti i numeri stagionali, Dries Mertensben 6 degli ultimi 8 gol stagionali alla vigilia della sfida contro il Real hanno portato la firma dell’ex PSV. Il folletto belga però è incappato in una delle peggiori prestazioni stagionali, braccato da due mastini quali Sergio Ramos e Varane che gli hanno precluso ogni varco e possibilità di movimento. La sfida del belga è iniziata con un pregevole colpo di tacco e poi con l’apertura in mezzo al campo che ha spianato la strada al passaggio di Marek Hamsik sulla rete del momentaneo ed illusorio vantaggio di Insigne; da quel momento in poi la strada è diventata improvvisamente ripida, quasi inattesa. Una scalata cui Mertens ha rinunciato fin dai primi passi, come un alpinista in debito d’ossigeno. Dopo un primo tempo che la formazione di Maurizio Sarri è riuscita a chiudere in parità, nella ripresa i 5 minuti di follia di Kroos e Casemiro hanno affossato le speranze azzurre, fino alla palla gol clamorosa del 14 belga al minuto 67, che avrebbe potuto riaprire i giochi. Se qualcosa può andare storto, lo farà”, ricorda il primo assioma de La Legge di Murphy. Insomma, non è stata indubbiamente la partita di Dries Mertens che, al pari di tutti i sostenitori azzurri, si sarebbe aspettato un copione diverso per lo spettacolo madrileno. Per il belga lo score del Bernabeu è scarno, atipico rispetto agli abbacinanti numeri stagionali: 3 tiri, di cui 1 solo in porta, nessun dribbling riuscito ed un cartellino giallo. In più, tanti, troppi passaggi semplici errati.

VOGLIA DI RIPARTIRE

Il desiderio, quello più grande dopo una sconfitta del genere, dovrebbe essere quello di sedersi ad un tavolo, analizzare la sfida e capire dove e quando ci sono stati gli errori. La consapevolezza è il primo passo per migliorarsi: l’auspicio per i tifosi azzurri è che anche l’uomo originario di Leuven possa, da uomo e calciatore di grande umiltà e cuore, fare autocritica per la prestazione non sufficiente contro i Blancos, in vista soprattutto delle prossime partite. Il tempo per rimuginare sulla sconfitta di Madrid è poco, visto che domenica si ritorna in campo in Serie A, al Bentegodi contro il Chievo. Agli azzurri servirà il miglior Dries Mertens per risollevare le sorti di un Napoli che esce ridimensionato dalla capitale spagnola, ma non senza la voglia di ripartire. Il mantra è quello che ha caratterizzato la formazione azzurra in questi mesi: gioco lineare, veloce, capace di emozionare a far emozionare. Il punto di riferimento, il chakra (visto che si sta parlando di discipline orientali) rimane al momento proprio Dries Mertens.

Una rondine non fa primavera, non sarà un passo falso a pregiudicare la stagione del belgaL’incantesimo a Madrid non ha funzionato, ma da buon folletto, Mertens proverà a non far mancare in futuro le sue prodigiose magie.

Francesco Vassura

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