Reina si è preso il Napoli: tra umiltà e leadership guiderà la squadra da veterano al Bernabeu

Si può essere napoletani pur non essendo nati nei confini partenopei. Un esempio su tutti? Pepe Reina. Lo spagnolo è uno di quelli che la città la sente, tastandone gli umori ed al contempo gli entusiasmi. Così dopo la scorpacciata di ragù domenicale ecco che si appresta ad affrontare una settimana di avvicinamento ad una sfida non banale per lui.

Tra i pali è diventato una garanzia. Il Corriere Dello Sport così analizza il suo momento di grazia, tra una parata e l’altra. Il leader della squadra azzurra già contro la Fiorentina in Coppa Italia aveva dato prova del suo stato di forma con ottimi interventi sulle scorribande viola; a Bologna si è superato parando il rigore di Destro. E’ tornato a quel ‘vizietto’ di pararli – come da lui ribadito – che non proponeva dal 22 settembre 2013, quando fermò l’imbattibilità dal dischetto dell’allora cecchino Mario Balotelli a San Siro. Sono trascorsi tre anni e più, ma la voglia di essere protagonista non è cambiata.

Così come non è mutato il suo atteggiamento umile: “La partita di Madrid sarà un premio per noi. Ma prima di tutto, però, c’è il Genoa. E’ una tappa fondamentale per arrivare a Madrid”. Parole chiare che tendono ad evitare eventuali cali di concentrazione. Per lui in ogni caso non sarà una partita come le altre quella contro il Real. Nove precedenti contro i blancos per un totale di due vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. L’ultimo precedente può far ben sperare: Liverpool-Real Madrid 4-0. I reds annientano i madrileni nel ritorno degli ottavi di finale il 10 marzo 2009; nel tabellino dei marcatori anche l’ex Andrea Dossena.

Insomma Genoa e Real Madrid hanno un minimo comun denominatore: quel baluardo tra i pali che non ha proprio voglia di far passare nessuno.

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