Tonelli, Sarri e le palle inattive: un’arma che il Napoli può esibire con fierezza

Quando giochi la prima gara con la nuova maglia, soltanto perché Koulibaly è in Coppa d’Africa, Albiol squalificato e Chiriches malconcio, ed oltre alla gran prestazione aggiungi anche il gol all’ultimo secondo che fa vincere la tua squadra, vuol dire che non sei un giocatore come gli altri.

Quando senza il giocatore che l’anno scorso ha battuto ogni record, e senza il suo sostituto naturale, fuori per infortunio, hai raccolto 41 punti ed hai segnato più di ogni altra in Serie A, vuol dire che non sei un allenatore come tutti gli altri. 

Tonelli e Sarri, volendo due volti della stessa medaglia, perché due talenti venuti dal basso a far le fortune di una squadra che nella sua storia di talenti ne ha conosciuto più di qualcuno.

TONELLI E SARRI: LA PROVINCIA CHE DIVENTA METROPOLI

Su Sarri le parole e le pagine dei giornali si sono ormai consumate, per celebrare forse l’allenatore italiano che più ha rinnovato il gioco in Serie A negli ultimi 10 anni. Il Napoli gioca un calcio bellissimo, a tratti troppo bello per il campionato italiano, un campionato in cui per usare un espressione britannica, sempre più spesso si parcheggia l’autobus davanti alla porta.

Cosa fare quando non si riesce a esprimere al meglio il proprio gioco? La risposta è molto semplice e la danno Sarri e Tonelli in coro: affidiamoci ai calci piazzati! 

Sì perché proprio nelle situazioni di palla ferma entrambi hanno in un certo senso costruito la propria carriera, Sarri preparando il gioco di blocchi e smarcature che portano quasi sempre un uomo azzurro in area a saltare in libertà, Tonelli facendo di tutto per essere quell’uomo.

Già Koulibaly, Chiriche e Maksimovic, tra i difensori, avevano timbrato il cartellino quest’anno su calcio piazzato e Tonelli ha deciso di iscriversi a pieno titolo in questa lista, anzi di guidarla.

Nulla è affidato al caso nella mente di Sarri ed infatti non è un caso che nella stagione 2014-15, quando l’accoppiata era all’Empoli, Tonelli fu il difensore più prolifico del campionato, con 5 marcature. E non è affatto un caso che con l’ostico Pescara l’abbia sbloccata proprio lui, infrangendo le inutili opposizioni pescaresi. Oggi Lorenzo sta facendo ancora meglio dal punto di vista realizzativo che nella sua stagione dei record: 2 reti in 180′, una media da bomber consumato, e che inoltre hanno fruttato 6 punti agli azzurri.

Sarri e Tonelli un duo che, riscoperto all’ombra del Vesuvio, sembra ancora più devastante di due anni fa. Gli avversari sono avvisati, Sampdoria e Pescara sono soltanto le prime vittime!

Davide Limatola

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