Due Natali azzurri allo specchio: più gol segnati, ma difesa peggiorata. Ed i punti sono gli stessi…

Il 2016 sta finendo e con lui si iniziano a tirare le somme della prima parte della stagione. Il campionato scorso vide numerosi stravolgimenti in casa Napoli. Un cambio allenatore col passaggio da Rafa Benitez a Maurizio Sarri e, la paura, che tale cambio avrebbe distrutto la squadra. Sebbene dicembre non sia un mese di condanne o esaltazione, regala una pausa importante. Importante per far soffermare le società sui passi percorsi. Importante per chi analizza per tracciare un prospetto su quello che è avvenuto.

DALL’EUROPA LEAGUE ALLA CHAMPIONS LEAGUE

Dicembre da la possibilità di ragionare sui numeri e darci un punto di vista quanto più razionale possibile sul percorso del Napoli. L’obiettivo non è quello di alimentare sogni (o sfiducia), ma quello di studiare il comportamento della squadra allo stesso punto della stagione 2015 con l’attuale stato nel 2016. L’anno scorso gli azzurri lottavano sul fronte nazionale e quello europeo con l’Europa League. Un girone che vedeva la compagine di Sarri impegnata con Midtjlland, Club Brugge e Legia Varsavia. I partenopei chiusero quel girone, decisamente abbordabile, con 6 vittorie in 6 partite, bottino di 18 punti. La conseguenza fu il passaggio ai sedicesimi di finale con il record europeo di gol fatti nei gironi della competizione (22 a fronte di soli 3 reti subite). Il resto è storia: il Napoli fu eliminato da un modesto Villarreal una volta superati i gironi. Oggi la situazione è estremamente positiva. De Laurentiis può festeggiare un club primo in classifica nel suo girone di Champions League. Dopo aver affrontato Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas, ha raccolto 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Un girone vinto con 11 punti, 11 reti segnate ma ben 8 subite. Agli ottavi sarà il Real Madrid ad attendere Sarri, forse la partita più importante della sua carriera fino ad oggi.

IL CAMPIONATO E I CANNONIERI

Nel Natale dello scorso anno, il Napoli di allora aveva gli stessi punti di oggi. In Serie A TIM infatti i partenopei avevano 35 punti ma con una partita in meno giocata (17 contro le 18 della stagione 2016). Il campionato 2015/2016 terminò con un secondo post in classifica con 82 punti, 80 reti segnate e solo 32 subite. Ad oggi il Napoli sembra mantenere la stessa media punti e goal realizzati, solo la difesa scricchiola in maniera vistosa. Dopo 18 partite quest’anno i goal fatti sono 40 (ben 9 in più rispetto al campionato scorso) ma quelli subiti 21 (8 in più rispetto alla scorsa stagione). Questi numeri danno una chiave di lettura probabilmente positiva alla stagione. Confrontando i dati degli azzurri è possibile notare una estrema continuità tra il Napoli della scorsa prima metà di stagione e questa. Gonzalo Higuain a Natale del 2015 aveva segnato 16 reti, Dries Mertens attualmente capocannoniere in campionato è a quota 11. Il maggiore numero di goal segnati in questo 2016 fa capire come ora segnano tutti e tutti di più. Nonostante il grave infortunio di Arkadiusz Milik infatti, i numeri sono promettenti. Il reparto offensivo azzurro lo scorso anno chiuse la stagione con il Pipita a 36 reti, Insigne a 12, Callejon a 7 e infine Hamsik a 6. Ora, a metà stagione, Callejon ha già raggiunto il totale delle reti segnate nello scorso campionato, Hamsik è già a 5 marcature e con lui Insigne. Infine se pensiamo che lo scorso anno il Napoli lottava in Europa League, ora compete in Champions League dopo aver affrontato e superato un girone sicuramente più competitivo. Insomma, allo stato attuale, il Napoli può chiudere il 2016 con un leggero sorriso. Si deve guardare avanti ad un campionato ancora aperto e ad una Champions League che vedrà contro la squadra che più ne ha vinte nella storia dell’intera competizione.

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