Nessun processo a Sarri, ma De Laurentiis ha lanciato un messaggio: serve cambiare

Napoli Sassuolo Sarri. Ancora una partita che lascia l’amaro in bocca, ancora una occasione persa. Il San Paolo, un tempo fortino azzurro, rappresenta ora luogo di conquista per gli ospiti. Il Sassuolo rappresentava uno dei club con il peggior rendimento in trasferta della Serie A: in 8 match giocati lontani dal MAPEI stadium 5 sconfitte e 2 pareggi. Il Napoli al contrario in casa era un carroarmato la scorsa stagione, aveva pareggiato al San Paolo solo con Sampdoria, Milan e Roma (rispettivamente 2-2, 1-1 e 0-0) oltre a non avere mai subito una sconfitta. Cosa sta succedendo?

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Napoli Sassuolo Sarri accusa la poca determinazione

Nessuno vuole aprire un processo a Maurizio Sarri. Il Napoli è l’unica squadra d’Italia che gioca un grande calcio sia in Serie A che in Europa. Nessuno può negare che l’infortunio di Milik abbia diminuito in maniera sostanziale l’efficacia offensiva della squadra. I risultati però contano e, con una classifica così corta, i rimpianti e i punti persi pesano ancora di più. Nel post-partita Sarri ha parlato, ancora una volta, di mancanza di cattiveria sotto porta. Creare tanto e finalizzare poco sarebbe insomma il problema. Certo è che alla quattordicesima giornata di campionato, una squadra che punta al vertice, non può continuare con questo andamento. Insomma serve una svolta. Lo scorso anno i fallimenti iniziali dovuti al 4-3-1-2 furono risolti dopo due partite passando al 4-3-3. La domanda da fare a Sarri oggi quindi è: dove è lo stesso coraggio che lei ha meritevolmente dimostrato? Se l’attacco non rende al meglio perché non cambiare schema e movimenti?

De Laurentiis e i tifosi sono impazienti

A rinfocolare la giornata poi ci sono anche le parole del presidente De Laurentiis oltre ai borbottii dei tifosi. Il patron azzurro ha parlato chiedendo quello che in fondo chiedono tutti: “Dove è finito Marko Rog?”. Da un lato i risultati stentano ad arrivare e dall’altro ci sono presidente e tifosi che appaiono insoddisfatti del cammino finora intrapreso. Bisogna lavorare con le risorse che si hanno, Gabbiadini non è adatto al ruolo di prima punta? Questo lo hanno capito tutti, forse solo Sarri ancora no dichiarando prima della gara col Besiktas che Manolo deve adattarsi al gioco azzurro. Ma cosa conta: il gioco del Napoli o il risultato finale? In fondo ci si può raccontare quello che si vuole ma conta solo vincere. Se gli uomini a disposizione sono questi serve un cambiamento, serve modellare la squadra (e il suo gioco) sul materiale disponibile e reperibile. Certo se a luglio il mercato fosse stato gestito in maniera diversa ora, probabilmente, staremmo commentando una posizione in classifica molto diversa.

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