Gazzetta – Diawara è la chiave, con lui i compagni rendono al meglio. E Jorginho…

Potere della gioventù, la spinta della sfrontatezza abbinata ad una personalità non comune. Oltre ogni aspettativa, con la più totale disinvoltura, soprendendo lo stesso Sarri: “Non so se ha una grande personalità o è inconsapevolezza, ma entra in campo in Champions come se fosse una partitella del giovedì”. Niente di più vero, del resto parlano i fatti, in due anni dal San Marino al Napoli, dalla Lega Pro alla Champions, senza battere ciglio, con l’anagrafe che recita 19 anni compiuti a luglio: Amadou Diawara, tra continue conferme – per chi l’attendeva – e innumerevoli sorprese.

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Forza fisica e consapevolezza totale dei propri mezzi, tutto abbinato ad una sicurezza nella giocata che impressiona, un veterano. Primi passi in azzurro evidenziati nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l’esaltazione, l’impatto di Amadou sull’intero gruppo. Equilibrio, dinamismo, garanzia di contributo concreto. Con l’ex Bologna tutti i compagni rendono al meglio, chiedere a Marek Hamsik a margine, e non solo, dell’eurogol del pari alla Vodafone Arena. Margini di miglioramento inimmaginabili, certo, ma presente altrettanto luminoso. E da cogliere a piene mani.

Intanto, secondo i colleghi della rosea, a fare da contraltare c’è l’attuale condizione di Jorginho. Regressione evidente nelle ultime uscite e una resa che pregiudica l’intero collettivo: “Insomma, il compitino elementare che svolge Jorginho, non serve più. I suoi movimenti sono letti, basta mettergli un avversario addosso perché il suo rendimento crolli”. La fiducia del tecnico nei confronti dell’ex Hellas non è in discussione, ma per fronteggiare la concorrenza dal piglio perentorio del guineano ex Bologna servirà molto altro. La sfida, insomma, è aperta.

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