Le pagelle di Besiktas-Napoli: Marek ruggisce, Manolo latita. Calleti spreca e Koulibaly sbanda. Jorginho e Mertens…

Reina 6: Intuisce il rigore di Quaresma, peccato. In uscita non sbaglia, il Besiktas non gli crea – a conti fatti – chissà quanti grattacapi.

Hysaj 6: Fa guardia attenta. Prova anche a proporsi. Prestazione solida sul sempre imprevedibile Quaresma.  In crescita rispetto a un inizio stagione un po’ troppo sofferto.

Koulibaly 5,5: Al trentesimo rischia grosso, troppo. Come con la Roma impacchetta un regalo solo da scartare ma, stavolta, gli avversari non ne approfittano. Situazione di gioco diversa ma sostanza identica. E che non sia la sua serata migliore diventa chiaro ad ogni affanno sulle iniziative di Aboubakar. Interventi di livello non mancano, comunque. Ma certe sbandate ricordano fantasmi che apparivano superati.

Maksimovic 5,5: Il rigore è un concorso di colpa. L’ingenuità del classe ’91 ex Stella rossa è chiara, che la sanzione sia a dir poco generosa anche. Lui comunque non demerita, senza sbavature eccessive e sempre elegante nell’impostare.

Ghoulam 6: Fare meglio di Torino era obbligo e fin troppo semplice. Spinge di più e soffre meno rispetto alla disfatta dello Stadium. Un inizio, più fluido di gamba riesce a proporsi con continuità, salvo qualche imprecisione sull’ultimo passaggio.

Allan 6,5: Manca ancora il brio dell’inizio della passata stagione, ma la quantità è tanta. L’uomo giusto con cui impreziosire in una gara che è una battaglia. Tanta lotta, su ogni possibile transizione passiva. Polmoni per quattro che non guastano mai.

(Dall’81’ Zielinski s.v.)

Jorginho 5,5: Parte spedito per poi perdere il filo troppo in fretta. La sensazione è che, al momento, i livelli dell’anno scorso non siano raggiungibili a brevissimo giro di posta. Gamba poca, gestisce le consegne a metà campo senza mai però dare l’impressione di viverla per davvero, la gara. Comparsa resta senza nessun cambio di passo fino alla sostituzione.

(Dal 79′ Diawara 6: Pochi minuti ma di gran sostanza, la transizione con lui è una certezza. Ruba palla e imposta, come da manuale.)

Hamsik 7: Presenza numero sessanta in Europa in un clima da brividi. A Torino impalpabile, a Istanbul cresce di personalità, rischiando anche la giocata. E’ l’incisività che manca, ma solo fino all’ottantesimo. Lì esce il capitano, nel meglio che riesca ad offrire. Calcia indifferentemente di destro e sinistro, d’altronde, quello che spegne tanti degli ardori della Vodafone Arena è di una bellezza straordinaria. E porta un punto che a conti fatti è pesantissimo.

Callejon 6: L’uomo di riferimento in avanti è sempre lo spagnolo. Calamita su di sé il solito importante numero di occasioni senza però capitalizzare. Sotto rete meno lucido del solito, insomma, ma compensa sempre tutto con un lavoro di elasticità sulla fascia che è essenziale.

Insigne 5,5: Tutto rientrato, alla fine. Nessun caso. Quisquiglie, giusto per edulcorare l’espressione di Sarri, e maglia da titolare alla Vodafone Arena. Non ha ancora ritrovato la lena dei tempi migliori, novanta minuti per dividersi tra giocate preziose – anche in fase di ripiegamento –  ma errori anche banali. Sfiora il goal in più di un’occasione, ma ancora non arriva.

Gabbiadini 5: Una serata sul filo, la voglia di riprendere il filo interrotto con la follia dello Scida. Dieci minuti ed ha subito la possibilità di presentare il conto: stop pregevole su tracciante di Allan palla, suo malgrado, sul destro e gioia ancora da chiudere nel cassetto. E’ il momento della verità, a conti fatti. Da lì in poi la prestazione è all’insegna dell’imegno, del lavoro senza palla, l’efficacia però non è quella del centravanti di manovra capace di lavorare con e per la squadra.

(Dal 63′ Mertens 5,5: Offre qualche soluzione in più rispetto a Manolo, ma sceglie purtroppo sempre la soluzione sbagliata. Fin troppo egoista in alcune occasioni, ha comunque il merito di offrire maggiore imprevedibilità lì in avanti.)

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