Tutti, ma non Callejon. Lo spagnolo è imprescindibile, numeri straordinari dal suo approdo in azzurro. E quest’anno…

Unico nel suo genere, imprescindibile oltre ogni confine legato a tecnici o idee di gioco. Da Benitez a Sarri per Josè Maria Callejon è propria, in positivo ovviamente, l’indimenticabile citazione del Gattopardo: “Tutto cambi perché nulla cambi”. E s’intende, non potrebbe essere altrimenti. Tutti ruotano, tutti si avvicendano, ma lui no, Calleti è unico, l’intelligenza tattica come arma più affilata, poi tutto il resto, come se fosse poco, dalle doti fisiche a quel senso del goal mai riposto; anche nelle annate meno floride da questo punto di vista.

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La flessione, il leggero calo quando si è sottoposti a certi ritmi, può essere messa in preventivo. Ciò che è certo che durerà poco, il tempo di riordinare il tutto. A Crotone una sentenza sul capo di Cordaz. Implacabile. Parola ai numeri, in primis, come evidenziato dall’edizione odierna de Il Mattino: toccata quota 748′ in campionato, sempre titolare in tutte e 9 le giornate di Serie A. Compresa la Champions si tocca quota 12/12, stakanovista d’eccellenza. Unico uomo ovunque per Maurizio Sarri. Rotazioni? Ovvio. Tutti, ma non Callejon. Sei gol a referto e due assist, per rendere l’idea. Come se non bastassero i chilometri percorsi a perdifiato su quella fascia ad incensarne l’essenziale apporto. Numeri da recordman.

Totem dell’undici titolare fin dal suo approdo in riva al Golfo, il classe ’87 ex Real ha saltato in 4 stagioni – esclusa dunque quella in corso – solo 2 gare. Eventi da segnare in rosso: con il Sassuolo, per squalifica, nella stagione 2013-2014 e l’anno scorso contro il Villareal. Quello sì, un unicum, l’unica gara in cui è rimasto in panchina per tutti i 90′ minuti senza subentrare. Unico e imprescindibile, José Callejon.

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