Corbo: “Per il dopo Higuain occorrevano idee nuove: Milik non è il Pipita, con Gabbiadini i difensori possono anche prendersi un caffè!”

Come ogni domenica post partita arriva puntuale il solito editoriale di Antonio Corbo, giornalista e firma storica di Repubblica. Corbo ha analizzato la sconfitta del Napoli, come suo solito, con intelligenza e lucidità, provando ad individuare i motivi generali di una mini-crisi che in realtà affonda le sue radici nel passato recente del Napoli, in quel dopo Higuain che avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta significativo per la squadra azzurra.

Di seguito gli spunti più interessanti dell’editoriale di Corbo: “Più che la sconfitta, a preoccupare sono le facce di Sarri e Gabbiadini. Il Napoli riparte solo se i due riflettono sulla partita, superano lo sgomento dell’1-3 e vanno oltre l’atteggiamento vittimistico. Gonzalo Higuain ha lasciato Napoli il 13 luglio, non ieri ed un infortunio non può essere un alibi perché Milik non garantiva i trentasei gol dell’argentino. Senza il miglior attaccante del torneo si sapeva che la bellezza del gioco sarebbe diventata fragile, come illusione, ed andavano studiate soluzioni alternative, magari nuove idee (…). 

Gabbiadini ha fallito la prova ma si sapeva: è prezioso se va in campo e segna, altrimenti evcorbo-antonioanescente. Non dialoga, non tesse ricami nel merletto di Sarri, non minaccia i compagni che lo trascurano. Sarri doveva scegliere e ha scelto lui: gli è andata male. Gabbiadini è attaccante da secondo tempo, quando si abbassano i ritmi. Higuain teneva le difese in allarme e poi le colpiva, con Manolo i difensori della Roma non tremano e addirittura si distraggono, possono bere un caffè o leggere un giornale in area di rigore. Sanno anche che i compagni non lo cercano, né gli accordi sono puntuali. La palla arriva dove lui non c’è: colpa sua o dell’intesa?  (…..).

In Italia il Napoli ha realizzato un punto su nove con chi studia gli avversari: Juric, Spalletti, Gasperini. La Roma blocca il Napoli nei punti vitali, ostruisce la catena di sinistra e blocca ogni soluzione. La storia del bel gioco è il più perfido degli inganni”.

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