Repubblica – Grassi prima di Rog e Diawara, i motivi di una frizione. Ma ADL e Sarri pronti a fare fronte comune

Non sarà il grande freddo, quello tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri. L’edizione odierna di Repoubblica ne è certa, idee differenti come in qualsiasi contesto lavorativo, ma l’annata in corso è troppo importante e ricca di ambizioni e prospettive per creare un solco tra i due demiurghi – tecnici e dirigenziali – della società azzurra.

diawara

Allenatore e presidente, chiamati ad un punto d’incontro. Limando divergenze e visioni d’insieme indubbiamente diverse. In principio fu Alberto Grassi, un capitolo difficile da metabolizzare per il patron, 10 milioni sull’unghia per strapparlo all’Atalanta e praticamente mai utilizzato. Bocciato a Castel Volturno, prima ancora che al San Paolo, e rispedito in prestito agli orobici. Un precedente che De Laurentiis non vuole ripetere e che ha annusato nella gestione di Marko Rog e Amadou Diawara, colpi – riportano i colleghi – enfatizzati dal patron proprio per evitare un Grassi bis.

Colpi importanti a cifre importanti – oltre 15 mln il croato, 17 l’ex Bologna – e da testare a brevissimo giro di posta. Di converso c’è il mouds operandi di Sarri, che da tutti i propri interpreti richiede una simbiosi perfetta con i meccanismi tattici mutuati allenamento dopo allenamento. E proprio per questo da scorgere gradualmente, fino al lancio definitivo.

L’obbligo è trovare la verità proprio lì, nel mezzo. Un punto d’incontro necessario tra la gioventù al potere, immediata, voluta da De Laurentiis e l’apprendistato voluto da Sarri. Il disgelo tra i due parte anche da qui.

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