Dal Bologna al Bologna, Gabbiadini stavolta non incide. Ed intanto Milik continua a far sognare

Dopo la vittoriosa trasferta di Kiev in Champions League il Napoli, sia pur con qualche patema, riesce ad archiviare la pratica Bologna conquistando tre punti importanti che portano la squadra di Maurizio Sarri in testa alla classifica. Il tutto, naturalmente, in attesa delle sfide delle altre pretendenti, in programma nella giornata di domenica.

LA VOGLIA NON BASTA. La sfida contro i felsinei poteva e (probabilmente) doveva essere decisa da Manolo Gabbiadini, schierato dal primo minuto contro i suoi ex compagni di squadra. Il numero 23 azzurro si muove, si smarca, ma sembra solo, quasi isolato. Il giovane classe ’91 incappa in una serata in cui Lorenzo Insigne cerca insistentemente la porta più dei compagni di squadra e Manolo si stizzisce in più di un’occasione. I primi 20 minuti di gara sono una marcia frenetica alla ricerca della posizione corretta, ma la prima azione degna di nota è al minuto 22, quando riceve e calcia in porta cercando un gol che sarebbe, per usare un eufemismo, liberatorio. Il risultato però è negativo. Le difficoltà aumentano con il passare dei minuti, con Gabbiadini che non trova risposte dai compagni. E nemmeno da se stesso, cercando spesso azioni solitarie che sono un boccone prelibato per la difesa bolognese. Ed ecco che dopo il pareggio della squadra emiliana, Sarri decide di far entrare il colosso polacco e per Gabbiadini è notte fonda. Il pubblico però non lo abbandona, tributandogli un applauso sincero e genuino, ricambiato dallo stesso calciatore, che però non degna di uno sguardo nessuno. Non solo, il 23 azzurro rifiuta anche i complimenti di Insigne e di tutta la panchina al momento del cambio. Quando poi Milik rimette tutto a posto per gli uomini di Sarri Manolo è pacato, seduto al suo posto, come se fosse impassibile a quanto accaduto pochi istanti prima. Difficile negare che sperava che il nome pronunciato dallo speaker del San Paolo fosse il suo.GABBIADINI

DA BOLOGNA A BOLOGNA. Eppure il tecnico toscano si auspicava che l’impatto del calciatore originario di Calcinate sareb
be stato diverso, ma la voglia di emergere non basta. Certo è che per un attaccante il gol è come l’ambrosia per gli antichi dei, ma in stagione Gabbiadini alla casella gol ha un impietoso zero. Erano in molti ad auspicarsi un Bologna-bis, quando lo scorso 19 aprile il numero 23 fu assoluto protagonista in quel tennistico 6-0. Se l’anno scorso c’era l’ombra, anche piuttosto marcata, di Gonzalo Higuain per Gabbiadini c’è il rischio che si ripeta lo stesso con Milik. Senza tralasciare che, tra le tante differenze che ci sono tra il 9 ed il 99, il polacco ha solo 22 anni, con tutta la carriera (che gli azzurri si augurano florida) davanti.

Indubbiamente per Gabbiadini non è tutto compromesso. La voglia c’è, la stagione è lunga, ma serve una scossa, decisa anziché no. Inoltre, qualora fosse opportuno chiarirlo, c’è da considerare che il compagno di reparto è ben armato, visto che al momento il polacco di Tychy va avanti a suon di doppiette.

Francesco Vassura
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