Parole al miele, anche qualcosa in più. Un pizzico d’orgoglio impossibile da nascondere, perché nelle solide fondamenta del nuovo corso intrapreso nei giorni di fine estate di dodici anni fa c’è anche la sua firma, in calce.
Pierpaolo Marino ha rilasciato alcune dichiarazioni per i taccuini dell’edizione odierna del Corriere dello Sport, rimandi al passato ed un’analisi attenta del presente che strizza l’occhio al futuro. Con un fil rouge evidente, il capitano, la bandiera, il ragazzo di Banska Bystrika che Marino prelevò dal Brescia e che in azzurro è diventato bandiera. Per lui quello attuale è il Napoli più bello dei suoi 10 anni in riva al Golfo: “Questa è la testimonianza che certe scelte paghino. Il Napoli ha voluto modellarsi seguendo canoni diversi e sono felice di aver dato il mio contributo. Si può ritenere questa la naturale evoluzione di quelle scelte, tutto è avvenuto molto rapidamente, praticamente in un decennio”.
L’ex direttore generale azzurro rincara, poi, la dose: “Non so se questo Napoli possa ritenersi il più attraente, perché siamo appena agli inizi, credo però che si possa sottoscrivere quello che dice Marek. Il Napoli di Sarri, ed i suoi livelli di gioco, soprattutto per una lunga parte della passata stagione, inducono all’innamoramento”.
Poi spazio ad un po’ di amarcod e ad un paragone importante: “Se ripenso a certe sfide, ad esempio al coast to coast di Marek contro il Milan, penso che anche in passato certi momenti ci siano stati. Ma questo Napoli ha continuità e ha meritato gli applausi. C’è qualcosa di molto simile al calcio degli azulgrana, ma con una fase difensiva persino più rassicurante, più attraente. E poi la capacità di muovere la palla, di spostare gli avversari, di attaccare”.