La solitudine del numero 9

Numero 8, Jorginho. Numero 11, Maggio. In mezzo, il vuoto. Quest’anno il Napoli, per la prima volta nella sua storia, non ha assegnato la maglia numero 9 oltre a quella numero 10, ritirata per sempre in onore di Diego Armando Maradona. Ma se per la “10” il motivo è da sempre ritenuto più che valido, la spiegazione per il mancato assegnamento della maglia numero 9 trova radici in un calciomercato tanto pazzo quanto appassionante, come quello conclusosi appena sei giorni fa.

Perdere un centravanti che segna 36 gol in campionato non è roba da poco. Anzi. Si resta spiazzati, al netto di tutte le buone considerazioni economiche. Il Napoli, e i suoi tifosi, vedevano in Gonzalo Higuain il loro eroe, l’uomo capace di togliere le castagne dal fuoco e di portare gli azzurri, fino a un certo punto almeno, a lottare seriamente per infrangere il potere bianconero. Poi la scelta, proprio quella, accidenti. Via da Napoli – e questo qualcuno se lo poteva anche aspettare – per andare alla Juventus. Tanto è stato scritto e detto su un episodio che resterà per sempre impresso nella memoria della storia calcistica partenopea.

arek milik napoli seconda maglia

Poco è stato raccontato circa il fatto che, la cessione di Higuain, ha lasciato orfano il numero 9. Che il Napoli non ha assegnato perché, fino all’ultimo, ha davvero sperato di rimpiazzare il suo (ex) campione. Ci ha provato con Icardi, con Tevez, anche con Cavani. Nel frattempo ha preso Arkadiusz Milik, il ragazzo dell’est che, chissà, magari l’anno prossimo quella maglia se la sarà conquistata a suon di gol e prestazioni con la 99 di questa stagione. Intanto, però, oggi la numero 9 non ha un proprietario, ed è la. Perché quella maglia, nell’immaginario collettivo, è la maglia che tanti bambini vorrebbero indossare. A loro, anche a loro, è stato tolto un piccolo sogno.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

 

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