Maksimovic-Diawara: ok, ma il prezzo è davvero giusto?

Quelle per Nikola Maksimovic e Amadou Diawara sembrano essere tra le trattative più calde dell’estate e sicuramente lo sono per il Napoli che ad una settimana dall’inizio del campionato ha ancora dei reparti da puntellare. Le cifre dei due affari avranno un certo rilievo sul budget messo a disposizione per il mercato azzurro estivo: per il serbo si parla di una offerta elevatissima di 23 milioni di euro più bonus, per il ragazzo di Conakry invece 15 milioni di euro (più 2 di bonus) con pagamento triennale con un contratto quinquennale da 1 milione a stagione. In totale insomma questi due acquisti dragherebbero 38 milioni di euro che potrebbero arrivare a superare i 40 in caso di raggiungimento degli obiettivi bonus.

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Se teniamo conto dei costi delle operazioni di mercato degli ultimi anni 40 milioni sembrano briciole ma visto che il Napoli non è il Manchester United o il Real Madrid e ha budget (e necessità) assolutamente diverse è giusto contestualizzare i prezzi alle forze economiche di De Laurentiis e al campionato al quale partecipiamo. Non esiste un criterio unico per determinare il valore di un calciatore anche perché il prezzo è regolato dall’eterna legge domanda/offerta ma possiamo provare ad analizzare il rapporto qualità/prezzo dei due giocatori utilizzando dati quanto più oggettivi possibili.

Nikola Maksimovic è nato il 25 novembre 1991, 24 anni alto 193cm e già da due anni si è messo in luce col Torino, nell’ultima stagione ha giocato poco (16 partite) a causa di un brutto infortunio, con Ventura ha coperto tutti i ruoli del reparto difensivo: centrale destro e sinistro e addirittura esterno e la duttilità fa di lui sicuramente un calciatore apprezzato in vista anche delle partenze di Ghoulam e Koulibaly per la Coppa d’Africa dove serviranno per almeno un mese dei degni sostituti. Nelle ultime due stagioni il serbo ha mantenuto una media molto alta per quanto riguarda i contrasti aerei vinti (quasi l’80%), più bassa per quanto riguarda quelli con palla a terra (poco superiore al 50%) ma con l’85% dei passaggi riusciti può considerarsi utile per chi, come Maurizio Sarri, pratica un gioco fatto di possesso palla. I dubbi però vengono a galla quando si parla del prezzo e della mentalità del difensore, Maksimovic vale davvero quattro volte Chiriches (pagato 6,5 milioni di euro)? Ma soprattutto con quale atteggiamento si unirà al club? Di recente infatti il giocatore è balzato sulle prime pagine delle cronache sportive non certo per i trofei vinti ma perché arbitrariamente ha deciso di non presentarsi agli allenamenti e Sinisa Mihajlovic ha tutte le ragioni per lamentarsi nel post-match di Coppa Italia dichiarando: “Venerdì non si è presentato all’allenamento, senza avvisare nessuno, è stata una grave mancanza di rispetto nei confronti della società che lo sta pagando, dei suoi compagni e dei tifosi. La linea della società nei confronti di Maksimovic sarà dura“. Parole dure ma condivisibili essendo la professionalità la base del valore di un professionista e, personalmente, un dipendete che non si presenta a lavoro senza validi motivi lo licenzio non lo promuovo con un aumento di stipendio…

Amadou Diawara è il secondo indiziato a vestire la maglia azzurra, nato il 17 luglio del 1997 è alto 183cm e ha esordito in Serie A grazie al Bologna che lo aveva prelevato dal San Marino, lo scorso anno ha disputato 34 partite col club emiliano ma i numeri non sono dalla sua parte. Tra campionato e Tim Cup ha giocato ben 35 volte ma all’attivo ha solo un assist, oltre a ciò è particolarmente prono ai cartellini: 12 gialli e un rosso diretto non sono sicuramente un buon biglietto da visita (per dare la misura di questi numeri basti pensare che Allan, l’uomo “picchiatore” del Napoli, lo scorso hanno in 43 partite tra campionato e coppe è stato punito solo con 5 gialli e senza mai essere espulso). Diawara però ha dalla sua parte ben due fattori: la giovanissima età che gli permetterà di maturare e la formula d’acquisto che, spalmando la cifra in tre anni, farà si che il mediano sia destinato a diventare una sicura plusvalenza. Anche per lui c’è un appunto negativo da muovere ancora una volta sulla professionalità, il ragazzo infatti a luglio non si presentò per il raduno pre-ritiro del Bologna con destinazione Castelrotto e la domanda sorge spontanea: se un ragazzo a soli 19 anni crede di avere il diritto di non doversi presentare al cospetto della squadra che lo stipendia perché chiede il trasferimento, con quale spirito si presenterà nel nuovo club che lo ospiterà e, soprattutto, perché non dovrebbe riconfermare questo atteggiamento col Napoli? Club che notoriamente lascia molto (troppo?) spazio libero ad esempio ai procuratori dei calciatori…

Il mercato non è chiuso anzi sta entrando nelle ore più calde, noi possiamo solo augurarci che il Napoli sia sempre più forte e sappia investire al meglio i suoi soldi: la nuova Serie A TIM e il nuovo Napoli stanno per sorgere.

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