Alla scoperta di Antonio Cardone, innesto della Primavera azzurra. L’ex allenatore a SN: “È un motorino, abbina qualità e quantità e ricorda Van Bommel”

Il calcio è una continua scalata verso il successo: in un mondo che non lascia spazio alle soste, chi si ferma rischia seriamente di trovarsi perduto. Insuccessi e delusioni sono all’ordine del giorno, tappe fondamentali di una crescita che riserva – però – altrettante glorie e gioie personali. È una scalata che non tutti riescono a portare a termine. Antonio Cardone, però, ha tutte le capacità per arrivare in vetta: personalità, dedizione e cultura del lavoro. “È Un bravissimo ragazzo – spiega ai nostri taccuini Giuseppe Fusaro, che ha allenato Antonio quando militava negli Allievi dell’Ischia è una persona disciplinata e si allena in maniera seria. Ha una buona cultura del lavoro quindi sa che per poter raggiungere gli obiettivi deve mettersi in gioco”. 

Nulla da temere, allora. In fondo Antonio, che di mestiere fa il centrocampista, è abituato a lottare con fare da leader, grazie al suo innato carisma: “Oltre alle doti tecniche ha dimostrato di avere una grande personalità – continua mister Giuseppe, consapevole che “nel calcio moderno è fondamentale questa caratteristica. I calciatori senza mentalità fanno fatica a imporsi nelle partite di cartello. In quel tipo di gara conta il carisma e Antonio ha dimostrato di averne più di tutti”. Una caratteristica innata quanto decisiva, che lo aiuterà l’anno prossimo a combattere per un posto e a ritagliarsi pian piano il suo spazio: per un ragazzo del ’99 che ha disputato un campionato Allievi in Lega Pro essere catapultato in una realtà come la Youth League può risultare traumatico. L’importante è evitare di compiere il passo più lungo della gamba: “Per lui è un mondo nuovo, all’inizio farà un po’ fatica ma presto diventerà un calciatore importante. Questo per lui è un anno di transizione, passo dopo passo si ritaglierà lo spazio che merita grazie alla sua tenacia”. Primavera ritiro 2016

In campo, Cardone può essere etichettato come “un motorino, un calciatore che riesce ad abbinare quantità e qualità”. Centrocampista moderno, può giocare indifferentemente in una mediana a due o a tre, dove può ricoprire sia il ruolo di interno che di vertice basso. “Ricorda un po’ Van Bommel, perché sa abbinare dinamismo alla qualità della giocata. Si tratta di un calciatore moderno, l’ideale per un allenatore. Può dare un grosso apporto negli ultimi quindici-venti minuti, quando c’è da far legna o possesso”. Saurini s’è accorto di lui nei giorni trascorsi a Roccaraso, e avrà modo di notarlo meglio con l’incedere della stagione. Il Napoli, però, gli occhi sul ragazzo li aveva già messi da tempo. A dicembre, per essere precisi. Maledetta burocrazia che ne impedì il trasferimento! “All’epoca era in prestito all’Ischia dall’Internaples e non poteva cambiare nuovamente squadra”. L’affare si è concluso a distanza di sette mesi, perché se c’è comunione d’intenti le cose vengono spontanee. Era destino che Cardone vestisse la maglia azzurra: ora tocca a lui dimostrare di meritarla.

Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Alla scoperta di Antonio Cardone, innesto della Primavera azzurra. L'ex allenatore a SN: "È un motorino, abbina qualità e quantità e ricorda Van Bommel"

Impostazioni privacy