Chi si aspettava un Napoli diverso dopo la partenza di Gonzalo Higuain, si sbagliava di grosso. Gli azzurri, anche senza il bomber numero uno, autore di trentasei reti nello scorso campionato, restano una macchina da gol. Una squadra che macina gioco e finalizza ogni volta che può.
È il lavoro di Maurizio Sarri a fare la differenza, perché con lui (e con le sue idee tattiche) tutti riescono ad andare in rete. Ovviamente, si tratta di amichevoli contro avversarie non di primissimo livello, ma il tanto lavoro fisico che il mister riserva alla squadra in questo particolare periodo dell’anno non sembra annullare il gioco brillante. E mica è poco?
Sarri fa la differenza, certo. Ma anche la tantissima qualità a disposizione del mister è sicuramente un punto importante. Calciatori del calibro di Insigne, Mertens, Callejon, Hamsik sono in grado di costruire, rifinire e finalizzare in ogni momento della gara. Non c’è più Higuain, d’accordo. Ma c’è tanto talento, raffinato e lavorato dall’artigiano napoletano cresciuto a Figline Valdarno.
La media – sempre sottolineando che Anaune, Trento, Entella e Nizza (anche se, è bene ricordare, quest’ultima ha chiuso lo scorso campionato in quarta posizione) non sono di certo avversari terribili – è da capogiro. Sono infatti ventidue le reti realizzate in quattro gare: 5,5 ogni 90 minuti di gara. A questi ritmi, non c’è Pipita che tenga.
Poi, chissà, con un Milik in più… il futuro potrebbe non essere così incerto!
Nappo Salvatore