Higuain sarà pure un professionista, ma le sue parole con il professionismo hanno ben poco a che fare

Si è conclusa da poco la prima conferenza stampa di Gonzalo Higuain in maglia bianconera, una conferenza che i più credevano, speravano si sarebbe rivelata chiarificatrice delle sue intenzioni, delle sue scelte e dei suoi silenzi nei confronti della società che lo ha reso il giocatore che è.go

Ebbene, i tifosi partenopei si sono per l’ennesima volta dovuti ricredere: Higuain è ormai parte di un passato che, per quanto ricco di soddisfazioni, non significa più nulla per il Pipita. A questo punto una premessa è doverosa: la scelta di provare a vincere in una squadra ben consolidata come la Juve è più che lecita, soprattutto se i 30 anni sono vicini, e chi lo nega pecca di ipocrisia. Ma non è questo che i tifosi partenopei stanno contestando con così tanto animo, quello che li ha sempre contraddistinti, in questi giorni. Quello che appare ingiustificabile è, invece, il suo silenzio. A prescindere da quali potessero essere gli inconciliabili problemi fra Higuain e il Presidente De Laurentiis, perché non dedicare nemmeno una parola all’allenatore che ha saputo più di tutti valorizzarlo e revitalizzarlo da un periodo nero della sua storia calcistica? Perché non una parola ai compagni di squadra che lo hanno supportato e incoraggiato ad essere sempre migliore e che indubbiamente hanno giocato un ruolo fondamentale nel raggiungimento dello storico record di Nordhal?

Sono dubbi amletici che difficilmente, stando alle (poche) parole spese oggi in conferenza stampa, troveranno risposta. E il risentimento dello spogliatoio azzurro nei suoi confronti è a tutti gli effetti qualcosa di concreto. Iniziando con le parole di Sarri di questa mattina, deluso dal non aver ricevuto nemmeno una telefonata, finendo con l’inequivocabile gesto di rancore di Ghoulam che, in ritiro a Dimaro, ha accartocciato la maglia dell’ex compagno di squadra che gli è stata lanciata dagli spalti. Una cosa è certa: Higuain non ha agito da professionista. Non è professionista chi agisce di nascosto, chi si dimentica delle persone che lo hanno reso grande e di cui si può fidare, chi volta le spalle alla piazza che lo ha accolto quando niente sembrava andare per il verso giusto.

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