FOCUS SN – Sven Kums, il regista belga che in patria paragonano ad Iniesta

Il Napoli continua a guardare in Belgio per trovare elementi di livello in grado di migliorare la rosa a disposizione di Maurizio Sarri. Il nome di Sven Kums del Gent è stato spesso accostato agli azzurri ma, come da noi rivelato in esclusiva (LEGGI QUI), non è mai stato tanto vicino ad atterrare all’ombra del Vesuvio. Analizziamo dunque nel dettaglio le caratteristiche e la carriera di questo giocatore.

Nasce in Belgio, ad Asse, il 26 febbraio del 1988 e comincia a muovere i primi passi su un campo di calcio nel settore giovanile dell’Anderlecht dove il padre, Ludo, fa parte della squadra degli scout della società. Nel club biancoviola, però, non riesce mai ad esordire tra i “grandi” poiché si trasferisce prima al Lierse e poi al Kortrijk dove inizia ad affacciarsi al calcio professionistico. La chiamata decisiva per la sua carriera arriva nel 2011 dall’Heerenveen allenato in quegli anni da Marco Van Basten. Sotto la guida e i consigli della leggenda olandese, Kums migliora in tutti i fondamentali e nel 2013 ritorna in patria allo Zulte Warengem prima di approdare e consacrarsi al Gent. Nel 2015 arriva la vittoria della Scarpa d’Oro belga, premio rilasciato al miglior giocatore del paese, e nello stesso anno, dopo la straordinaria fase a girone in Champions League della sua squadra culminata con la qualificazione agli ottavi di finale, viene inserito nella top11 della competizione insieme a giocatore del calibro di Cristiano Ronaldo Thiago Silva. Nella vita e nella carriera di Sven, però, nel lotto delle tante gioie si è insinuato anche il seme del dolore e della tragedia: come quella capitata il 30 aprile del 2015 a Gregory Mertens, difensore del Lokeren e cugino del giocatore del Gent, deceduto durante l’amichevole tra le riserve della squadra in cui militava e il Genk.

Regista, ma capace di giocare anche dietro le punte, Kums utilizza il destro come un architetto usa compasso, goniometro e matita disegnando per i compagni passaggi illuminanti che, tagliando a fette le linee difensive avversarie, permettono spesso di creare occasioni pericolose. Il suggerimento di prima è una delle sue caratteristiche principali che, unita alla velocità di pensiero, lo rendono un giocatore imprevedibile; nell’ultima stagione è arrivato anche il salto di qualità in zona gol, siglando 16 reti con il Gent tra campionato, Champions e coppe nazionali accompagnate anche da 8 assist. Ottimo il tiro dalla distanza ma le sue segnature arrivano principalmente dai calci di rigore dove è un killer a sangue freddo; questa caratteristica potrebbe essere particolarmente utile al Napoli visti i problemi dal dischetto avuti nelle ultime stagioni. In patria lo accostano ad Andres Iniesta per il suo modo di giocare, ma anche le movenze, oltre alla posizione in campo e al carattere da leader, ricordano molto quelle del fuoriclasse del Barcellona. I suoi 28 anni sono l’unica pecca in questo giocatore che, dopo una lunga gavetta, è esploso tardi nel teatro del grande calcio; l’età, però, è anche sinonimo di esperienza e maturità e avendo anche già giocato la Champions League sarebbe un rinforzo utilissimo per la causa azzurra.

Ecco alcune delle gesta del centrocampista belga:

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