A Dimaro tra mille incertezze: la dura vita dei portieri azzurri

Dimaro è baciata dal sole in questi giorni: nomen omen, la Val di Sole ha accolto il Napoli nel migliore dei modi. C’è un’atmosfera mite che si fonde armonicamente con l’affetto e l’entusiasmo sprigionati dai sostenitori partenopei. Non c’è l’afa estiva che strangola né tanto meno il freddo Trentino. Eppure è un’estate già calda. Perché il mercato non dorme mai e i ragazzi agli ordini di Sarri non hanno certezze.

Quelli che rispondono ai comandi di Nista vivono alla giornata. Colgono ogni aspetto positivo e ogni consiglio per farne tesoro in queste tre settimane in Val di Sole. Ah, per i meno esperti: Nista è il preparatore dei portieri, fidato collaboratore di Sarri. Ai suoi ordini ci sono tre ragazzi che la valigia, forse, ancora non l’hanno disfatta: già, perché Nikita Contini, Luigi Sepe e Rafael Cabral non sanno ancora cosa faranno “da grandi”. Quello del “Carpe diem” professato da Orazio è l’unico metodo di sopravvivenza per i tre portieri, anche perché “Del doman non v’è certezza”.

Al di là della citazione a Lorenzo De’ Medici, ci sarebbe anche Reina: il portierone spagnolo, tuttavia, i guantoni ancora non ha avuto modo di indossarli: lavora a parte in palestra e segue una tabella personalizzata per rimettersi in pari con i compagni e tornare a dispensare consigli. Nel frattempo, Pepe si è consolato con i complimenti “spinti” di una tifosa in quel di Carciato. Dietro Reina, che – mano (quasi) sul fuoco – difenderà i pali del Napoli anche nel prossimo campionato, ruota il destino dei tre estremi difensori a disposizione di Sarri in Trentino. C’è Sepe, che ha attraversato una stagione travagliata a Firenze: partito come portiere di Coppa, dopo un’esclusione nella fase finale di Europa League si lasciò sfuggire un’esternazione discutibile che gli ha fruttato la tribuna fino al termine della stagione. Maledetti social! Di fatto il portiere prodigio che esordì in A con il Napoli a 17 anni ha perso un anno per una strategia opinabile.

Un peccato, dopo quello che Sepe aveva dimostrato ad Empoli con Sarri. Che, evidentemente, non ha dimenticato la straordinaria annata in Toscana: spetterà a lui l’ultima parola sul futuro del portiere classe ’91, come appreso in esclusiva dalla nostra redazione (LEGGI QUI). Sarri avrà modo di valutare, grazie al contributo di Nista, l’estremo difensore di Torre del Greco in queste tre settimane e successivamente di decidere se affidargli il ruolo di dodicesimo. Con la possibilità, ovviamente, di apprendere da Reina, alternarsi con lo spagnolo e infine sottrargli il posto da titolare. Perché gli anni passano anche per Pepe ed è allora arrivato il momento di cercarne l’erede. rafael

Nikita Contini forse un giorno lo diventerà: per ora, tuttavia, il suo destino appare lontano dal Golfo. La promozione in B conquistata a Ferrara gli frutterà diverse proposte che saranno valutate. In uscita, ma comunque in prestito: la carta d’identità sorride al Napoli (è un ’96) e il tempo per riaccoglierlo a braccia aperte abbonda. Il tempo, però, non sempre risulta galantuomo: a volte, insieme al destino, fedele compagno, si diverte a giocare brutti scherzi. Rafael è stato attirato in una trappola da cui non è riuscito a divincolarsi: l’infortunio patito nel febbraio 2014 è stata la chiave di volta che ha innescato una serie di eventi nefasti: ora il brasiliano cerca riscatto, possibilmente con un’altra maglia. Improbabile una sua permanenza a Napoli, soprattutto da spettatore come nell’ultima stagione. Tra i tifosi, comunque, c’è riconoscimento nei suoi confronti: un sostenitore l’ha definito il suo calciatore preferito, un altro ne ha elogiato la prestazione di Doha (la Supercoppa strappata alla Juventus).

Insomma, i portieri non passano inosservati: le incertezze sono tante, il futuro un enorme punto di domanda. E allora, “Carpe diem”.

Vittorio Perrone
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