Tempi, modi e luoghi sbagliati: Koulibaly sorprende tutti ed inciampa nella sua stessa ingenuità

Ci aveva abituati a guardarlo così, con degli occhi profondi, teneri e convinti del suo percorso, gli stessi che gli hanno fatto superare ogni momento di questa lunga ed intensa stagione. Anche quando la sfortuna lo accompagnava così come il pregiudizio di alcuni avversari perché tra spirito di sacrificio e tanto lavoro stava diventando tra i difensori più promettenti di tutta la serie A, non ha mai mollato la presa proseguendo a sposare il progetto che aveva scelto, diventandone un punto cardine. La crescita in azzurro di Kalidou Koulibaly in questa stagione è stata davvero esponenziale: ne è passata di acqua sotto i ponti quando a Dimaro lo scorso luglio mister Sarri gli urlava di stare attento, di seguire la linea e le sue indicazioni. Da anatroccolo si è trasformato quasi magicamente in un bel cigno, raccogliendo consensi ed estimatrici in tutta Europa, facendo gonfiare il petto a chi ha sempre creduto in lui e nelle sue potenzialità.

Gli occhi dei top club erano tutti sul difensore del Napoli: Chelsea, Liverpool, Manchester ed anche le spagnole hanno chiesto al club di De Laurentiis informazioni, nonostante il giocatore abbia ancora tre anni di contratto all’ombra del Vesuvio ed una Champions meritatissima, da disputare. Una fase a gironi che è uno stimolo immenso, mai disputata e che proietta sempre più in alto le ambizioni del club partenopeo che non vuole privarsi dei suoi gioielli. Ma se fossero loro poi a mettere tutto in discussione?

Il fulmine a ciel sereno è arrivato ieri notte dalla Francia, quando L’Equipe pubblica in anteprima un’intervista rilasciata da Koulibaly nella quale getta numerose ombre sul suo futuro al Napoli (LEGGI QUI). Nulla, prima di ieri, potesse far presagire un cambio di rotta così repentino, se non le dichiarazioni del suo procuratore Bruno Satin nelle scorse settimane che, rispettando il solito gioco delle parti degli agenti, aveva lasciato spazio a trattative per l’adeguamento dell’ingaggio aprendo uno spiraglio quasi impercettibile ai top club che seguivano “da tempo” il giocatore. Insomma, una strategia neanche troppo celata, che però non aveva mai trovato riscontro nelle intenzioni del forte e talentuoso difensore classe 1991.Koulibaly

Poi, le durissime parole al quotidiano francese. “La mia situazione? Mi rimangono altri tre anni di contratto. Quando firmai per cinque stagioni con il Napoli fui molto contento, ma ora ho fatto una buona stagione ed ho tante offerte sul tavolo. Voglio fare la scelta giusta, sia dal punto di vista economico che da quello sportivo. Tanti grandi club mi vogliono e non ho nessuna notizia da parte della mia società. La trattativa per il mio rinnovo è in stand by. Non hanno mai voluto discutere con noi, dunque…”. Impossibile pensare che il problema sia il rinnovo di un contratto che scade tra tre e sottolineiamo tre anni, nel giugno 2019. Forse l’ingaggio, sì, il quale però non viene nominato o accennato nell’intervista.

Se andrò via? Credo proprio di sì. A Napoli fanno i morti ed ho altri club che mi vogliono. Se devo partire, partirò. Anche se devo tanto a questo club e ai tifosi. Ho voglia di crescere ancora, magari andando all’estero. Questa stagione è stata quella della conferma. L’anno scorso il club non sapeva se tenermi o no, poi il mister mi ha dato fiducia”. Anche in questo caso, tante parti poco chiare. Caro Kalidou, ma alla Champions non ci pensi? E neanche alla stima che hanno in te i tifosi e lo staff tutto? Non pensi che possa essere Sarri a farti crescere ancora, così come fatto nell’ultima stagione?

Ma il finale, è sicuramente il più forte: ““Se ho parlato con Conte e con il Chelsea? No, non ancora. Ma può succedere. Se il Napoli non si fa vivo, comincerò a parlare con altri club. La Premier mi piace, potrei adattarmi a quel tipo di gioco. Ma, ripeto, amo l’Italia e aspetto un segnale dal Napoli. Spero che si facciano presto vivi, altrimenti inizierò a guardarmi attorno. Tra l’altro anche il Napoli potrebbe guadagnare dalla mia cessione“. La polemica quindi è servita, utilizzando proprio tutti gli argomenti che hanno sempre mandato il Napoli e De Laurentiis su tutte le furie: rinnovi contrattuali, interviste non autorizzate, mercato, stima e fiducia che vacillano.

Una cosa è certa: Kalidou è inciampato nella sua stessa ingenuità perché è impossibile pensare che queste parole non abbiano delle conseguenze. Che sicuramente non saranno un rinnovo regalato o un stretta di mano come se nulla fosse mai successo. Che siano state suggerite o arrivate per strategia così come istigate o in un momento di sfogo, queste parole continuano a riecheggiare. E non ti appartengono, Kalidou. Perché i tifosi ti hanno conosciuto palesando loro umiltà, spirito di sacrificio e voglia di azzurro ed è proprio questo che ha fatto la differenza e ti ha fatto diventare grande.

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