VIDEO – Ancora Gargano: “Venni alle mani con Edo De Laurentiis e Montervino. Il figlio del presidente non sa fare niente…”

AGGIORNAMENTO – Le parole di Walter Gargano hanno lasciato di stucco tutti. Ma non è finita ancora, anzi. Sempre nell’intervista concessa alla radio messicana RG La Deportiva, l’ex centrocampista azzurro ha raccontato: “Appena arrivai a Napoli ebbi un battibecco con il capitano dell’epoca, Francesco Montervino. Successe dopo uno scontro di gioco in allenamento, mi diede un buffetto intimandomi di stare zitto. Aveva sbagliato persona. Io reagii assestandogli un paio di colpi, lui cercò di mettermi paura dicendo “ti ammazzo”. Lavezzi intanto mi diceva: “Picchialo, picchialo”. De Laurentiis non ha mai sopportato la mia forte personalità. Picchiai anche suo figlio una volta. Eravamo di ritorno da una trasferta a Roma, dopo aver giocato con la Lazio. Lavezzi sul bus voleva ascoltare musica sudamericana, Edoardo invece mise uno dei film prodotti da suo padre, peraltro molto brutti. In quel periodo lui non era ancora il vice presidente del Napoli, ma visto che nella vita non sa fare altro lo hanno messo lì. Insomma, su quel bus di ritorno da Roma mi diede uno schiaffo sulla gamba dicendo che non dovevamo fischiettare. Io gli risposi che il film non mi dava fastidio e che volevo solo ascoltare un po’ di musica. E ancora Lavezzi mi sussurrò: “Picchialo!”. Così gli diedi uno schiaffo davanti a tutti, poi una volta scesi dal bus a Castel Volturno lui mi chiese scusa e non accadde più niente”.

 

Walter Gargano, ex centrocampista del Napoli, attualmente al Monterrey, in Messico, ha rilasciato un’intervista alla radio messicana RG La Deportiva. Ecco le sue dichiarazioni sull’esperienza in azzurro:

“Il Napoli? Fu Edy Reja a volermi in azzurro. Ho due figli napoletani, Napoli è una città folle e molto caotica. Ammiro i napoletani per come vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. Sono sfrontati e maleducati, qui in Messico non è così: la gente è molto educata, ti chiede le cose con gentilezza, se stai cenando o pranzando aspetta il momento giusto. A Napoli in qualsiasi momento ti assalivano gridando nella loro lingua, il napoletano. È unico per un calciatore perché la passione è tanta, ma c’è un problema: se le cose vanno bene non puoi uscire di casa, se vanno male uguale…”

La Serie A? Ho avuto qualche difficoltà con la tattica, è fondamentale muoversi senza palla. Insieme alla Premier è il campionato più complicato. 

Benitez? Gli sono grato perché sono tornato in azzurro grazie a lui. Con Mazzarri ho avuto qualche divergenza d’opinione. Lui voleva decidere su tutto, ma alla fine andavo io in campo! Ci fu anche un episodio con Lavezzi… il Pocho voleva picchiarlo e io riuscii a fermarlo! Mazzarri voleva avere sempre l’ultima parola, un carattere difficile e noi eravamo un po’ ribelli. Addirittura non condivideva le nostre abitudini sudamericane: il mate, la nostra musica. Cose per noi importanti, ma a lui non piacevano”.

Durante la trasmissione, poi, Gargano ha invitato il suo cognato Marek Hamsik, attuale capitano del Napoli, a raggiungerlo al Monterrey: “I Rayados (la sua squadra, ndr) potrebbero benissimo pagare lo stipendio dello slovacco”. Poi continua: È un grande giocatore sia in campo che fuori. È una persona intelligente, dice poche parole, ma sono sempre giuste. Lo volevano tantissime squadre. Inter, Milan, Juve e Manchester United: mi chiedo sempre perchè abbia rifiutato queste squadre”.

ECCO I VIDEO:

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