Il Napoli si gioca il secondo posto in un San Paolo surreale. La frattura tra tifo e società si allarga

Napoli-Atalanta è una partita che vale molto per il futuro degli azzurri. Vincendo stasera, si metterebbe un’altra piccola ipoteca sul secondo posto che consentirebbe al club di programmare con più tranquillità la prossima stagione, sia dal punto di vista sportivo che sotto l’aspetto economico.

Eppure la cornice che presenterà il San Paolo sarà tutt’altro che quella delle grandi occasioni. Non esiste un dato ufficiale sulla vendita dei biglietti, ma il pubblico presente a Fuorigrotta non dovrebbe superare le trenta mila unità. Certo, il lunedì non è una giornata semplice per andare allo stadio, i prezzi non sono proprio bassissimi (anche se in linea con quelli di una squadra che lotta per la Champions League), e il San Paolo è tra gli impianti più fatiscenti in Italia, dove anche andare in bagno diventa spesso un’impresa. Ma bastano queste motivazioni per inquadrare la grande fuga di spettatori? No, e nascondersi dietro di esse significherebbe fare come gli struzzi.

Perché da tempo ormai c’è una frazione tra una parte sostanziale del tifo azzurro e la società, rea di non aver investito nel tempo quanto i sostenitori si aspettavano. Lo si nota sui social, lo si percepisce per strada e dai discorsi che si sentono al bar. C’è insoddisfazione, sebbene il Napoli sia una società modello dal punto di vista della gestione economica e anche per i risultati, se vogliamo: quella prossima sarà la settima partecipazione consecutiva in Europa per il club, con ogni probabilità la terza in Champions League in dieci anni dal ritorno in Serie A. Aurelio De Laurentiis ha ridato dignità alla squadra e alla società, in questi anni il Napoli si è fatto conoscere all’estero e ha lottato – anche se mai fino in fondo – anche per vincere il campionato. E qui che si innesca la miccia della protesta silenziosa, che poi si concretizza nei tanti seggiolini vuoti che anche stasera il San Paolo presenterà.

De Laurentiis su twitter: "Felice Pasqua a tutti i tifosi azzurri"

Dopo anni di partecipazione e buoni piazzamenti, i tifosi vogliono concretizzare la loro speranza di vedere nuovamente il Napoli alzare un trofeo. Le aspettative – come è naturale – si sono alzate (ricordate la famosa “asticella” che nominava spesso Mazzarri?), il club invece non riesce ancora a trovare un modo diverso dalla Champions League per avere introiti maggiori. É una crescita fisiologica, servirebbe spiegarlo nei dettagli, ci ha provato anche Sarri (così come Benitez nella passata stagione) spiegando che il Napoli sta andando molto al di là del valore economico del club. Proprio questo sembra non piacere più ai tifosi, che vorrebbero invece una società in grado di lottare costantemente per il vertice e soprattutto di riportare a Napoli quel tricolore che manca da tanti, troppi anni. Aurelio De Laurentiis lo sa. E sta lavorando per far sì che il sogno di tutti possa realizzarsi magari già nella prossima stagione.

 

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