Attacco o difesa? La storia degli ultimi 15 anni è una sentenza: avere il capocannoniere non serve

Gonzalo Higuain ha compiuto un’impresa in questa stagione, 30 goal in 32 partite sono numeri da scarpa d’oro e se non fosse stato per la squalifica di tre giornate ora staremo parlando di cifre ancora più elevate. Inoltre l’attacco del Napoli ha fornito in campionato più di 70 reti superato solo dalla Roma, sono servite queste marcature per portare lo scudetto alle pendici del Vesuvio? Assolutamente no, la Juventus ha vinto il suo quinto scudetto consecutivo nonostante il suo capocannoniere avesse messo a segno la metà dei goal del Pipita (16 reti per Paulo Dybala fino ad oggi).

La difesa è il miglior attacco. La Serie A è un campionato per spettacolo sicuramente inferiore alla Premier League e alla Liga e infatti non è un caso che a vincere gli scudetti siano solitamente le migliori difese. La Juventus si aggiudica lo scudetto avendo subito solo 3 goal nelle ultime venti partite e 18 in tutto il campionato contro i 30 del Napoli che rappresenta invece la seconda miglior difesa, stesso dato che si conferma negli ultimi cinque anni. Il club di Torino ha subito nella stagione 2014/2015 solo 24 reti contro le 31 della Roma seconda in classifica, nel 2013/2014 la vincente ha subito unicamente 23 goal e l’anno precedente 24 risultando in entrambi gli ultimi casi sempre la miglior difesa sopra rispettivamente a Roma e Napoli.

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La maledizione dei capocannonieri. Sembra quasi una maledizione quella che colpisce i bomber della Serie A da almeno quindici anni fino ad oggi visto che non riescono mai a vincere lo scudetto alla fine dell’anno, se non con due eccezioni. Solo Zlatan Ibrahimovic e Andriy Shevchenko sono riusciti ad unire il titolo di campione d’Italia a quello di attaccante più prolifico, lo svedese con l’Inter nella stagione 2008/2009 (25 goal) e l’ucraino con il Milan nella stagione 2003/2004 (24 goal). Nei restanti casi anche un numero elevato di marcature non ha garantito il tricolore, è il caso di Luca Toni che con le sue 31 reti con la Fiorentina nel 2005/2006 non è riuscito neanche a raggiungere il terzo posto o di Antonio Di Natale che nonostante abbia gonfiato la rete ben 29 volte nel 2009/2010 non è mai stato neanche vicino al sogno scudetto. Nessuno può prevedere il futuro ma un dato emerge sicuramente da questi numeri: gli scudetti in Italia si vincono col gioco di squadra e con una difesa solida, spesso anche avere l’attaccante più forte al mondo può servire a poco.

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