Punteggio tennistico in un San Paolo deserto: questo Napoli merita di essere sostenuto fino alla fine!

Punteggio tennistico: risultato pirotecnico, per un Napoli che torna tra le stelle ed umilia un Bologna ombra di se stesso. Sei a zero tondo tondo, firmato dalle riserve di lusso e da un David Lopez che riceve un premio più che meritato per una stagione da gregario tuttofare, sempre pronto a svolgere il suo ruolo. Il tutto tra le mura amiche: il San Paolo si dimostra roccaforte inespugnabile: quattordici vittorie, tre pareggi, insomma arma in più degli azzurri, vero dodicesimo uomo in campo, senza distinzioni di settore.

Una nota dolente, in una serata di sole gioie: la cornice insolita per un tempio che ha abituato tutti ad altre “prestazioni”. Già, perché il San Paolo era quasi deserto, ieri sera. Pochi spettatori rispetto alle medie record di quest’anno. Non è mancata la passione, quella verace, che resterà sigla di una annata per tanti versi pazzesca, con un sogno sfuggito per un nonnulla e con una sempre più probabile presenza nella Champions League della prossima stagione, a prescindere dal secondo o dal terzo posto: una squadra migliore del Napoli non c’è. Ma contro il Bologna questo gruppo avrebbe meritato tutt’altra cornice. Meritava un pubblico da San Paolo, non una riunione per pochi intimi, quelli di sempre, quelli che c’erano nelle sconfitte e che ci sono di conseguenza nelle vittorie. Non è stato così ed i motivi possono essere tanti: non si accusa nessuno, per carità, né tanto meno si parla di un genere di tifoso migliore di un altro anzi. Se, contro il Bologna, il Napoli si fosse trovato a meno quattro punti dalla Juventus, probabilmente staremmo parlando di altro: di uno stadio strapieno fino al posto più isolato, di gente divertita e appassionata, di un tutt’uno azzurro. Ora, il Napoli è secondo e lo stadio, logicamente, diventa la metà. Passi anche che era martedì, giorno in settimana, complicato, più “impegnativo” rispetto ad un weekend. Ma non basta.

San Paolo Napoli 33
Partiti tra lo scetticismo generale della piazza, il Napoli ha stupito e convinto tutti, ha stracciato applausi e complimenti, ha esaltato anche storici contestatori. Sul finale di stagione, con la Juve volata a più nove (ora più sei, in attesa di questa sera, n.d.r) è ovvio che del sogno scudetto si parli sempre meno, visto che via via va a svanire. Eppure questa squadra ha bisogno di un pubblico alla sua altezza: col Bologna o con la Juve, per lo scudetto e per il secondo posto o finanche per il terzo. Questi ragazzi meritavano cinquantamila spettatori lì pronti a ringraziarli e a ricordar loro, costantemente, che arrivare secondi, anche se fosse per l’eternità, sarebbe comunque bello perché essere napoletani già di per sé è meraviglioso. Questa squadra merita un supporto continuo e non solo da casa, questa squadra deve essere sempre una sola entità per tutti i tifosi azzurri sparsi nel mondo. Questa squadra va solo ringraziata, applaudita, tifata, fino all’ultimo minuto dell’ultima di campionato dove sarà comunque festa e, di conseguenza, lo stadio sarà di nuovo pieno. Perché forse si dà per scontata la qualificazione in Champions, il campionato fantastico, la cavalcata vincente e viene meno quell’interesse, quell’amore che fino a domenica straripava sugli spalti. Non è così, non è affatto così: quattro partite possono valere una stagione, un anno intero, il bello ed il brutto vengono ora. Vincere e soffrire, tutti insieme, che sia scudetto o decimo posto, che sia un sei o uno a zero: non fa differenza. Un applauso a quei pochi che hanno deciso e decidono di andare sempre al San Paolo per rinnovare una promessa continua, un amore incondizionato. Questa squadra ha bisogno di tutto, fuorché di un silenzio ingiustificato dagli spalti.

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