Sarri da maestro a imputato: il vizio di ripudiare è un’ingiustizia

Non c’è nulla di più brutto del vedere le proprie consapevolezze scivolare via, svanire come se fossero state pure e semplice illusioni. In quei momenti bui e tristi, con la rabbia a farli da padrona incontrastata, si cerca di mantenere il contatto con la realtà: e la realtà dice che a questo Napoli vanno fatti solo applausi. Magari con il volto rigato dalle lacrime, non quelle dell’amarezza, ma quelle della gioia più pura e genuina.

Solo applausi a quei beniamini che abbiamo imparato a coccolare e ad amare come genitori, figli, fratelli. Solo applausi a quel loro mentore che trascura sé stesso per vedere come sistemarli bene in campo. Oggi i tifosi del Napoli sono un po’ come quei figli scapestrati, adolescenti, che magari dopo un battibecco più veemente del solito si lasciano sfuggire un “ti odio” rivolto ai propri genitori. Quello stesso “ti odio” che qualche tifoso azzurro sui social ha rivolto a Maurizio Sarri, quel signore venuto dalla provincia che va in panchina con la tuta. Abbiamo imparato a volergli bene, a tesserne giustamente le lodi per quello che ha fatto e sta facendo all’ombra del Vesuvio. Solo applausi, anche per lui, anche dopo la Caporetto della Dacia Arena. sarri

I censurabili commenti in queste ore si stanno sprecando: mettono Sarri alla gogna, lo dipingono come uomo poco umile, in confusione e incapace di gestire la squadra. Ma com’è possibile? Non l’avevano definito “maestro”? Oggi sembra tutto diverso, sembra davvero che i tifosi del Napoli abbiano ripudiato il loro insegnante. Già, perché Sarri ha insegnato tanto: ha insegnato a Benitez come si valorizzano i singoli, ha insegnato che non servono un curriculum prestigioso e uno stipendio faraonico per far giocare bene e portare al successo una squadra, ha insegnato ai tifosi del Napoli come asciugare le lacrime della scorsa stagione, ha insegnato al resto del campionato che la Juventus non necessariamente vince incontrastata. Già, i bianconeri il quinto scudetto di fila lo dovranno sudare: il Napoli – testimone Hamsik – ci proverà fin quando la matematica non dirà il contrario.

Ad averne altri di maestri del genere nel nostro campionato! E invece no: oggi, a Napoli, Sarri perde la sua carica per finire sul banco degli imputati. E c’è chi gli suggerisce una carriera alternativa: il muratore. Non è giusto. Guardatevi indietro e capirete perché. Perché a maggio, circa un anno fa, il destino era avvolto da una nube di incertezza. Perché oggi, invece, il futuro appare roseo, comunque vada la corsa scudetto: vorrà dire che sarà per un’altra volta.

Sarri non ne capisce, Sarri deve far giocare Gabbiadini, Sarri deve calmare Higuain, Sarri deve far riposare Callejòn e tutta una serie di accuse – dai social e dall’etere in generale – tanto pompose quanto fuori luogo. No, non è giusto, guardando al passato recente e al futuro all’orizzonte si notano solo le certezze che Sarri (sì, proprio lui) ha dato a questa squadra e a questa piazza. Da vero maestro. E alla fine anche i figli più scapestrati tornano dai propri genitori e con un abbraccio risolvono tutto, cancellando quel “ti odio” come se non fosse mai esistito.

Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Sarri da maestro a imputato: il vizio di ripudiare è un'ingiustizia

Impostazioni privacy