Le pagelle di Udinese-Napoli: Ghoulam e Hamsik, un incubo. Jorginho e Insigne frustranti, la furia di Gonzalo. Gabriel…

Gabriel 5: Solo tre presenze in Europa League, nel girone, sfide in cui raramente è stato in grado di esprimere doti e qualità per cui Giuntoli stravede. Alla Dacia Arena l’andazzo è diverso, un primo tempo thriller, oltre ogni aspettativa. E dai due volti, tremendi. L’estremo difensore verdeoro c’è, reattivo tra i pali come in uscita. Gli straordinari, poi, dagli undici metri. Sfugge, di un soffio, la prima conclusione di Bruno Fernandes. Sul bis non lascia speranze al portoghese, intervento perfetto, pronto sulla ribattuta di Felipe da distanza ravvicinata. Poi l’errore, che vanifica tutto e chiude, de facto, la gara. Il retropassaggio di Ghoulam è cianuro per i piedi dell’ex Carpi, controllo errato così come l’uscita su Zapata, pali sguarniti per la rovesciata di Fernandes che si dimostra bestia nera dei partenopei: 4 reti contro gli azzurri. Può nulla sullo spunto da distanza ravvicinata di Thereau.

Hysaj 5,5: La domenica non è da baratro come sulla fascia opposta. Armero non fa il paio con Widmer, questo è vero, ma comunque l’albanese non riesce a sciorinare la sua partita. Raggio d’azione basso, troppa incertezza anche negli interventi più elementari, spinta saltuaria senza mai incidere.

Albiol 5,5: L’unico a tenere botta, Thereau gli scappa via e firma il 3-1, verissimo e va ovviamente annotato, ma lo spagnolo resta l’unico a garantire una parvenza di sicurezza alla retroguardia. Riferimento sul centro destra mentre sul lato apposto lo sfacelo si manifesta con disarmante concretezza. Buoni raddoppi, spesso provvidenziale in chiusura, talvolta unico affidamento in impostazione al cospetto di un centrocampo completamente assente.

Koulibaly 4,5: Pesi massimi a confronto e nel duello con Zapata, fin dalle prime battute, non tutto sembra girare come di consueto. Sulla sinistra spesso è allarme rosso e proprio sulla percussione di Badu, rapido e sgusciante, viene preso in ritardo, in pieno contro tempo. Fallo netto, rigore, giallo e ammonizione. Gara subito in salita per il franco-senegalese e per gli azzurri tutti. Gli interventi efficaci sono l’eccezione, tanti errori in impostazione e in marcatura rischiando anche l’espulsione.

Ghoulam 4: Il vero Ghoulam a Udine non mette piede, nella prima frazione di gara viene praticamente travolto. Un fuscello sulla fascia mancina al cospetto di un Widmer che tiene il passo a tambur battente. In ritardo sul rigore del vantaggio friulano, stende lo svizzero in area dopo pochi minuti per poi chiudere il cerchio con l’inopinato retropassaggio a Gabriel per il 2-1 avversario. Un circo degli orrori lungo 45 minuti che prosegue ad inizio ripresa, sverniciato dall’ex Aarau in occasione del tris di Thereau.

Allan 6: Ritorna a casa nella sfida più amara. L’interno scuola Vasco è l’unico che prova ad invertire la rotta in una mediana sostanzialmente annichilita ma è troppo poco. Qualche buono spunto palla al piede alternato allo strenuo tentativo di arginare il ritmo di un avversario tonico e messo benissimo in campo. Da solo, però, può indubbiamente poco e spesso ricade in qualche leggerezza di troppo.

Jorginho 4,5: La peggiore prestazione stagionale del regista fresco d’esordio in Nazionale. De Canio legge la gara badando ai minimi particolari, tra i più importanti, senza dubbio, la gestione del fraseggio dell’ex Hellas. Una sequela di errori senza soluzione di continuità, in verticale l’errore è una costante e finisce per limitarsi, malissimo, al compitino in orizzontale. In fase di filtro, dove il suo apporto è essenziale, non la vede praticamente mai. Frustrante.

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(Dal 73′ El Kaddouri sv.)

Hamsik 4: Verrebbe da gridarlo: capitano dove sei? Nella domenica più difficile dell’apporto dello slovacco non c’è traccia. Il terreno della Dacia Arena sabbie mobili in cui svanire, a poco a poco, a corto di fiato. Un sussulto, uno stacco fuori di poco, a cinque dalla fine. L’unico squillo nel nulla più assoluto. Che si tratti di innescare la manovra o tenere il passo dei, forsennati, dirimpettai bianconeri, il risultato è sempre lo stesso, sconfortante, da incubo.

Callejon 6: Sul pari ci mette lo zampino con uno spunto dei suoi. Movimento sapiente, al solito, tra le linee, sfiorando anche la rete. Fa il suo sulla destra, sostenendo a dovere Hysaj dove almeno non si scorgono le immense praterie di cui godono gli avversari sull’out mancino.

(Dal 58′ Mertens 5,5: Può poco, è bene precisarlo. Ma quello che fa non lascia, mai, minimamente l’impronta del belga sulla gara.)

Insigne 4,5: Giano bifronte, nello stesso stadio, a pochi giorni di distanza. Incantevole con l’azzurro della Nazionale, urticante quest’oggi. Impalpabile sia in fase offensiva, dove latita qualsiasi giocata che renda giustizia valore del 24 azzurro, che in fase di non possesso. Uno scricciolo al cospetto di un treno in corsa quando chiamato a ripiegare sulle costanti folate nella sua zona di competenza.

(Dal 72′ Gabbiadini sv.)

Higuain 6: Una domenica da 30, record assoluto per un marcatore azzurro in Serie A, che gli sfugge lenta tra le dita, sconcertante. Il goal del pari è l’ennesima perla, una sassata tremenda per precisione e potenza. Crede di aver rimesso le cose a posto, non è così, e finisce per lottare, rabbioso, provocato, contro i mulini a vento. Furia che esplode, irrefrenabile, e sfocia nell’espulsione. E in uno spettacolo, quello seguente, che non rende giustizia ad un fuoriclasse del suo calibro, va detto anche questo. Alieno, maestoso, ma umano, dopo tutto. Come quelle lacrime con cui abbandona il campo sfogandosi contro chiunque si pari davanti.

Sarri 5: Come a Bologna, peggio di Bologna. Titolarissimi annichiliti sul piano della corsa, della gamba prima ancora che del gioco. Il resto è conseguenza fisiologica, una mediana sempre in affanno che non costruisce, non fa filtro, abbandona una retroguardia in giornata no alle folate avversarie. Attacco abulico, salvo rare eccezioni ed il solito Pipita. E una gestione dei cambi sempre uguale a se stessa, oggi, un cambio di rotta, era richiesto anche in altre zone del campo. Contano anche gli episodi, questo è vero. Ma certe prestazioni sono inaccettabili per una squadra chiamata a battagliare contro un rullo come i bianconeri. Ora il divario è raddoppiato, il sogno mutato in miracolo, ma così fa malissimo.

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