Confronto tra Conte e Insigne, dal gelo alla pace. Ecco il retroscena

No, non l’aveva proprio mandato giù quel ritorno a casa. Cronaca di ottobre, Insigne schianta il Milan guadagnandosi la convocazione del cittì Antonio Conte sulle note di una marcia trionfale. Proprio contro i rossoneri, però, al momento di inforcare il destro con i giri giusti senza lasciare campo a Diego Lopez ecco il riacutizzarsi del dolore al ginocchio operato.

Paura, come ovvio, e indecisione. Non dalle parti di Castel Volturno, appurato il versamento, preciso l’invito a ritornare a casa. Uomo puntiglioso, Conte, un martello nel rapporto con i suoi uomini e vedere Insigne tornare in campo contro la Fiorentina, decisivo, ha rappresentato un affronto di quelli da metabolizzare.

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L’ha fatto, e l’edizione odierna de Il Mattino si sofferma con dovizia di particolarti sul disgelo fra i due, cronaca, anche quella, di questi giorni. Un misunderstanding, per restare in tema data la prossima destinazione dell’ex allenatore della Juventus. Conte avrebbe preferito che Insigne rimanesse con la Nazionale, anche solo per affrontare le cure del caso. Fare gruppo, non come vezzo, una necessità. E l’ha puntualizzato a modo suo. Dall’altro lato un portone aperto, per Insigne la Nazionale è un traguardo sognato, voluto, da vivere con lo stesso entusiasmo con cui indossa la maglia del Napoli. E l’Europeo è più di un semplice obiettivo, è una ferrea volontà. “Dimostramelo”, avrebbe sibilato Conte. Detto, fatto, mattatore a Udine, trascinatore del gruppo, facendo a fette gli equilibri della retroguardia iberica, goal e non solo. Prendendosi titoli e investitura, Insigne a Euro 2016 ci sarà, l’Italia – diciamolo – non può farne a meno.

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