Maradona: “Rispetto per Sarri, ora però bisogna vincere. Io al Napoli? Ci verrei solo per vincere. Il giocatore che avrei voluto? Mertens! E su Insigne e Higuain…”

L’ex calciatore del Napoli, Diego Armando Maradona, è intervenuto ai microfoni di Piuenne parlando della stagione del Napoli. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli:

Cosa mi ricorda giugno ’86? La vittoria in Coppa del Mondo. Allora avevo al mio fianco Salvatore Carmando e in seguito arrivò il direttore Marino al quale dissi che l’anno dopo avrei vinto lo Scudetto con il Napoli. La gente e tifosi meritavano quel premio. Romano? (Altro ex calciatore del Napoli e presente in studio, ndr) Senza di lui non avremmo vinto lo Scudetto, quando lo vedemmo calciare capimmo che con lui in squadra avremmo fatto un salto di qualità. Io forte anche a tennis? Sì, ma io ci giocavo per migliorare i miei movimenti e per anticipare i difensori la domenica.

Scudetto? Colgo l’occasione per dire che in passato non ho mai offeso Sarri, da tifoso del Napoli ho solo detto che vorrei che la mia squadra vincesse tutte le partite. Con il Milan infatti si è persa una grossa occasione. Anche con la Fiorentina non sono stato troppo convinto, senza l’errore di Marcos Alonso non so se il Napoli l’avesse recuperata. Non ho visto un Napoli con la voglia di vincere. detto questo però fatemi dire che ho massimo rispetto per Sarri, ha plasmato una squadra degna di stare in campo. Se Sarri mi ha fatto cambiare idea su di lui? Credo che ad inizio campionato non avesse lo spogliatoio in mano, ora si vede che tutti lo seguono e sono convinti del mister.

Far venire tutti i giocatori a casa mia per far capire cosa significa giocare con questa maglia? Credo si faccia prima se io vengo a Napoli (ride, ndr). La verità è che i calciatori devono capire cosa significa quando si offendono i napoletani con i cori, quando li chiamano “africani”, o quando ci scrivevano “lavateci”. Noi questo l’avevamo capito. De Laurentiis-Higuain? Sto dalla parte del Pipita. Il presidente può parlare di cinema, attori, spettacolo, ma quando si parla di calcio deve parlare Sarri. Se De Laurentiis vuol dire qualcosa al proprio calciatore lo deve fare in privato, non davanti alle telecamere.

La mia sensazione è che la mia storia con il Napoli non sia finita. Sui giornali leggo che De Laurentiis mi vuole in società, però io l’ho incontrato 3-4 volte e non mi ha mai detto nulla. Io sono a Dubai, lui lo sa. Lui è uno che viaggia spesso, se viene qui ci prendiamo un caffè insieme. Il gap con la Juve? Secondo me si poteva colmare con qualche acquisto in più. Le altre squadre hanno più ricambi, il merito di essere arrivati fin qui è di Sarri. Ora si vedono calciatori stanchi. Se vedi la panchina del Napoli non ci sono calciatori di pari livello ai titolari, il quinto attaccante della Juve invece è forte quanto il primo.

Le elezioni della FIFA? Infantino è un traditore e verrà fuori. Gli Stati Uniti non hanno chiuso l’inchiesta FIFA. Lui portava tutte le carte a Platini, anche a Blatter, e non sapeva nulla? Quindi sei scemo o rimbambito. Lui sta lì ora per difendere al suo capo Platini.

Festeggiare a Napoli in caso di scudetto? Io a Dubai sto lavorando, non sono in vacanza. Però sarebbe bellissimo se la gente della città potesse festeggiare una vittoria così importante. Sarò il primo a far festa. Se il presidente ci sta guardando magari mi manda un invito. Qualcuno dica a De Laurentiis di non parlare con i calciatori e dei calciatori prima di una partita.

Presto sarò in Italia per incontrare il Papa, ci resterò 6-7 giorni. Quando arriverò mi piacerebbe parlare con chi sapete (De Laurentiis, ndr), spero che però non faccia come Ferlaino che si nascondeva. Mi piacerebbe fare qualcosa di serio per il Napoli. Il murales? Già l’ho fatto sui social, ma voglio ancora ringraziare pubblicamente l’artista Iodice che l’ha restaurato.

Raggiungere la Juve? Ora il Napoli avrà tre partite non troppo difficili, bisognerà vincerle. La Juve tira mezza volta in porta e fa gol, l’abbiamo visto con il Bayern. Con Chievo, Palermo e Genoa bisognerà fare attenzione. Anche ai miei tempi dovevamo farlo, il segreto era chiudere in fretta la partita altrimenti si rischia di pareggiarla. Bisogna vincere e aspettare un passo falso della Juve.

Quale calciatore di questo Napoli avrei voluto nel mio Napoli? Mi piace molto Koulibaly, mi piace anche Allan. Ma se dovessi dirne solo uno direi Mertens, lui ha tutto: sa giocare, dribbling, fa gruppo, ha un buon tiro da lontano. Spero che Sarri lo impieghi di più. Se dovessi fare il gioco al contrario? A parte me porterei in questo Napoli Careca. Lui era uno che scompigliava le difese, Higuain con uno come lui farebbe 35 gol.

Spogliatoio? Sono convinto che Sarri l’abbia plasmato bene, è sicuramente in mano all’allenatore. Questo è fondamentale. Peccato che manchi un Carmando. Tornare per essere un’ulteriore spinta per questa squadra? Io lo vorrei tanto, ma deve essere qualcun’altro a venire da me. Sono convinto che potremmo fare qualcosa di importante. Dico una cosa: a me piace vincere, non mi accontento di pareggiare.

Come dovrebbe essere la pizza Maradona? Facevo il calciatore, come pizzaiolo ero un disastro. Insigne? Mi sento di dirgli che deve essere più protagonista e convinto dei propri mezzi. Con il destro può fare quello che vuole. Mi spiace per quello che gli è successo in settimana. Noi nell’87 non avevamo questo problema perché c’era un rispetto diverso. Ora i tempi sono cambiati.

Quale ruolo mi piacerebbe accettare nel Napoli? Il massimo. Non verrei a Napoli per venire in vacanza, se torno è perché voglio vincere. Prima di firmare dovrei avere le garanzie di avere una squadra che possa vincere, perché io devo essere la garanzia della gente. Fare l’allenatore? Non mi permetto di dirlo perché oggi c’è Sarri, ma è risaputo che un giorno vorrei farlo.

Higuain? Se De Lurentiis evita di mettere pressione è meglio. Però non l’ho visto nervoso. Differenza tra Napoli e Juve? La vera differenza sta nella panchina. Allegri può scegliere in ottimi giocatori, mentre Sarri vede la panchina e deve pensare a tappare i buchi. Cosa mi sento di dire al Napoli? Che non devono mollare, crederci fino alla fine. Ci sono solo tre punti di differenza con la Juve e una partita la possono perdere, ora avranno la Champions e quindi potranno perdere qualche punto.

Fatemi salutare tutti i tifosi del Napoli, con la promessa che ci rivedremo presto“.

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