La difesa del Napoli in leggera flessione negli ultimi 15 giorni, ma se si allarga l’orizzonte temporale…

Il mese di febbraio in formato bisestile si chiude, calcisticamente parlando, con un Fiorentina-Napoli assimilabile ad un vero e proprio spot per il calcio nostrano. Una partita oggettivamente intensa, gradevole agli occhi e non adatta ai deboli di cuore. Non ci si faccia fuorviare dal risultato finale: è un 1-1 che non accontenta nessuna delle due compagini, ma l’applauso dello stadio Artemio Franchi al triplice fischio è un omaggio meritato per i protagonisti di questa sfida e tutt’altro che fuori luogo.

Nell’analisi della sfida il gol subito dal Napoli, e più in generale l’andamento della difesa azzurra, non possono non aver fatto imbestialire Maurizio Sarri, tecnico che alla fase difensiva tiene in maniera particolare.

QUINDICI GIORNI “NO” – Certo, pensare di venire a Firenze e non subire nemmeno un gol è, statisticamente parlando, pura utopia. Infatti i viola in tutte le competizioni hanno segnato nelle mura amiche almeno un gol a partita, eccezion fatta per la sfida del 16 dicembre scorso in Coppa Italia contro il Carpi. E infatti anche contro i partenopei non sono stati da meno. Quel che però ha colpito non è tanto il numero di gol subiti dalla compagine partenopea dal 13 febbraio, dalla sfida contro la Juventus allo Stadium, che consta di 5 gol in 5 partite, ma qualche leggero scricchiolio della difesa. Il reparto arretrato era stato tra i più positivi di tutta la stagione, ma qualche incertezza di troppo sta, in qualche maniera, limando le solide fondamenta azzurre. Ad esempio, il gol di Bonaventura nella partita contro il Milan è stato un autentico regalo di Koulibaly. Inoltre, anche nella sfida contro la Fiorentina c’è stata una disattenzione generale sulla marcatura di Alonso e i partenopei sono stati graziati da Kalinic e Tello, abili a sfruttare un posizionamento non impeccabile della linea difensiva, sfortunati poi nell’impattare la traversa a portiere battuto.

ALLARGANDO L’ORIZZONTE… – Aprendo invece ulteriormente lo scenario v’è la conferma che i 5 gol subiti di cui sopra non erano un caso isolato: dal 20 dicembre scorso, sfida vinta in casa dell’Atalanta il Napoli ha iniziato a difendere con maggiore difficoltà. Nel solo mese di gennaio il Napoli non ha mai tenuto la porta inviolata e, arrivando fino alla sfida del Franchi, in totale sono 14 gol in 14 partite. L’attenzione di Sarri dovrà essere la maggiore continuità; nella partita contro i viola il tecnico toscano avrà letteralmente divorato il consueto filtro di sigaretta che adopera nervosamente per tutta la durata dei 90′: questo perché forse mai in questa stagione il Napoli era andato così in difficoltà contro un avversario oggettivamente ostico e capace di esprimere un gran calcio.

Insomma, quello suonato nella serata di lunedì al Franchi è stato un campanello d’allarme importante; non è una questione concernente i vari Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam, sarebbe eccessivamente semplicistico. Il discorso va ampliato al concetto di difesa in generale, dove i suddetti giocatori sono ingranaggi di una più complessa macchina, che deve essere sempre migliorata per ambire a risultati di vertice. Del resto, come ricordava il grande principe Totò: “è sempre la somma che fa il totale”.

Francesco Vassura

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