Testa sulle spalle, Alberto Grassi si presenta tra voglia di fare e coinvolgimento

Non ha ancora 21 anni, ma Alberto Grassi parla già come un veterano. Colpa o merito di una giovane carriera che l’ha già segnato nel profondo. Gli errori li commettono tutti: l’importante è ammetterli e ripartire imparando ogni volta una nuova lezione di vita. Ad Alberto è successo nel marzo 2014, quando apostrofò un avversario di colore della Primavera del Verona definendolo “vu cumprà”.

LEZIONI DI VITA – Niente ricorso, ma una vera e propria lezione di vita insegnatagli dal diesse atalantino Percassi. Niente ricorso, perché le coccole immeritate non fanno mai bene: Grassi si è rimesso in careggiata aiutando poveri ed emarginati presso il Patronato San Vincenzo di Sorisole guidato da Don Resmini. E’ maturato come calciatore e come uomo grazie a un maestro come Reja, che quando ne annunciò la partenza verso Napoli lo definì il suo “bambinetto”. Grassi ha ricambiato il favore a Radio Kiss Kiss: “Sono legatissimo a lui, ci sentiamo spesso, è come un papà”. Reja lo ha fatto esordire nel novembre 2014 e lo ha trasformato in questa prima parte di stagione in un titolarissimo. Di qui l’interesse del Napoli e gli 8 milioni sborsati per il suo cartellino. Una cifra ancora non legittimata. Colpa soltanto della sfortuna, che ne ha ritardato l’esordio: Alberto si è infortunato al primo allenamento a Castel Volturno. Quasi uno sciagurato segno del destino. Imparare dalle difficoltà, in fondo, è il motto.

PAROLE… – Ora però sta bene, si allena e spera nella convocazione di Sarri. Non ha bisogno di integrarsi perché conosce bene le sorti della squadra. Anzi, praticamente parla come se facesse parte di questo gruppo da anni: “Mi sono sentito in famiglia sin da subito – ha confessato – anche quando sono stato in ospedale mi hanno supportato”. Malgrado l’infortunio Alberto ha vissuto in prima persona le sorti della squadra nell’ultimo periodo, compresa la cocente eliminazione in Europa: “Ci brucia, il Napoli meritava ma il calcio va così”. Un lato positivo a dire la verità c’è: cercare subito il riscatto, con un arma in più: Alberto Grassi e la sua immediata voglia di fare bene.

… E FATTI – L’esordio potrebbe arrivare già a Firenze, traguardo (o punto di partenza) meritato dopo le vicissitudini dell’ultimo mese e mezzo. E’ una soluzione che va ad arricchire il centrocampo partenopeo. Da mezzala Grassi mette a disposizione qualità e quantità: un perfetto connubio tra quelle che sono le caratteristiche migliori di Hamsik e Allan (Sono fortissimi e spero un giorni di diventare come loro). Nel futuro di Grassi ci sono soltanto le finali che separano il Napoli dal traguardo di fine campionato. Sarri, in questa maratona, potrà contare su un’altra freccia al suo arco, per arricchire non solo il centrocampo ma anche lo spogliatoio: un ragazzo con la testa sulle spalle, che ha imparato dai propri errori e che spera di “diventare una bandiera del Napoli”. 

Vittorio Perrone
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