Avrebbe compiuto 40 anni cinque giorni fa Carmelo Imbriani ed avrebbe festeggiato insieme agli amici di sempre, la famiglia e al fratello Gianpaolo, quello che in seguito alla sua morte si è battuto e ancora si batte affinché la malattia di Carmelo non venga presa sottogamba. Carmelo se n’è andato tre anni fa, in quella mattina del 15 febbraio. Alla fine ha dovuto cedere a quella malattia che lo attanagliava da tempo e che l’aveva costretto a lasciare il mondo del calcio. La lotta contro il linfoma di Hodgkin è durata appena un anno e mezzo, e la sensazione che non ci fosse più nulla da fare per salvare Carmelo aleggiava nell’aria già da un po’. Gianpaolo, però, ha deciso di non arrendersi, ponendosi un obiettivo ben preciso: da ImbrianiNonMollare, la campagna che ha visto la luce per supportare l’ex calciatore di Napoli e Benevento, è nata un’iniziativa altrettanto straordinaria.
ImbrianiNonMollare in giro per il mondo è la storia di una promessa fatta tra due fratelli, un patto nato in un letto di ospedale. Da allora Gianpaolo ha deciso di girare il mondo con un furgoncino che ritraesse l’immagine di Carmelo e quella di un’opera di Keith Hering: due persone raffigurate nell’atto di abbracciarsi. Imbriani in persona era rimasto particolarmente toccato dalla solidarietà che tifoserie storicamente rivali gli avevano riservato, unite nel suo nome. Il progetto in larga scala di Gianpaolo non si ferma qui: prevede infatti progetti umanitari nei paesi più poveri, con l’intento di lasciare, ad opera compiuta, un’effigie di Carmelo. Una testimonianza, un lascito, insomma.
L’idea di Gianpaolo non è rimasta soltanto una buona intenzione: l’immagine di Carmelo ha fatto il giro del mondo, è arrivata persino in Togo, ad Hong Kong, a Rio de Janeiro e a Cuba. La missione è chiara: aiutare, affinché la lotta di Imbriani non si riveli vana.
Sono passati tre anni, ma è come se Carmelo fosse ancora insieme a noi.
Vittorio Perrone
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Tutte le foto sono tratte dal sito Imbrianinonmollare.it
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