Juventus-Napoli racchiusa in un solo numero: il 14! Ecco perché

14 come FINALI  – Ancora 14 gare di campionato o meglio 14 finali visto che per il Napoli ogni partita è decisiva. Ma la finale più importante si giocherà domani allo Juventus Stadium. Prima contro seconda con una novità: stavolta la prima è il Napoli e la seconda è la Juventus. Non è mai capitato che il Napoli giocasse a Torino “quasi” alla pari. E’ la prima volta che il Napoli lotta per qualcosa in più di una posizione Champions. Previsto 1 miliardo di telespettatori in tutto il mondo, altro che Sanremo, domani si gioca la finale più importante degli ultimi 30 anni di calcio partenopeo.

14 come VITTORIE – Quelle della Juve. Consecutive. In pratica vince da quasi un girone intero. Una media pazzesca, a sole 3 vittorie dal record dell’Inter di Mancini, con un’unica differenza ovvero che quell’Inter gareggiava da sola in quel campionato. Un filotto incredibile da far paura a tutte o quasi tutte. Si perchè mentre le altre squadre hanno man mano rallentato permettendo il sorpasso alla Juve, quel “quasi” sarebbe il Napoli che nelle ultime 8 settimane ha risposto colpo su colpo alla Juventus. Domani la Vecchia Signora proverà a mettere la freccia ancora una volta ma il Napoli è pronto alla battaglia. Il Napoli è pronto a riscrivere la storia di questo campionato.

14 come SAN VALENTINO – La festa degli innamorati. E non esiste amore più grande della propria squadra del cuore. Quell’amore che ha trascinato centinaia di tifosi all’esterno dell’aeroporto di Capodichino per accompagnare gli azzurri sul volo per Torino. Un messaggio chiaro, forte, deciso … non ci siamo ma ci siamo. Vi aspettiamo al ritorno. Il Napoli deve sfatare questo maledetto tabù dello Juvents Stadium, lo deve fare per i propri tifosi. “Per la nostra gente non è una gara comune, quindi giocheremo anche per una città che ci spinge” cit.di Maurizio Sarri. Allora a muso duro, senza paura, andiamo là e giochiamoci la partita. E che vinca il migliore. E se dovesse succedere l’imponderabile, allora si che sarà un indimenticabile S.Valentino.

14 come MERTENS – Si gioca in 11 ma con i 3 cambi diventerebbero 14 i giocatori chiamati all’impresa. La formazione titolare ormai potremmo leggerla tutta d’un fiato: ReinaHisayAlbiolKoulibalyGoulhamAllanJorginhoHamsikCallejonHiguainInsigne … e poi ci sono loro, i panchinari. Quelli che dovranno farsi trovare pronto in questo febbraio/marzo da brividi con i sedicesimi di Europa League e tante partite difficili come Milan, Fiorentina, Roma e Inter. Tra questi scegliamo Dries Mertens, il funambolo belga messo in ombra quest’anno da un Lorenzinho formato mondiale. Se la partita dovesse mettersi bene, Mertens sarebbe l’ideale per dare il colpo di grazia ai bianconeri, se dovesse malauguratamente mettersi male, Mertens sarebbe il jolly da giocarsi per colpire la miglior difesa del campionato. Forza Dries.

14 come UBRIACO – Nella smorfia napoletana il 14 rappresenta l’ubriaco. Cosa c’entra con Juventus-Napoli? Poco. O forse molto se facciamo riferimento al sig. Di Liberatore, guardalinee del match. Di Liberatore, forse ubriaco, l’anno scorso non vide il fuorigioco di Caceres (doppio: c’era anche Chiellini in offside) che portò al vantaggio della Juventus (negli ultimi 3 anni è accaduto 3 volte che la Juve passasse in vantaggio con gol in leggero fuorigioco contro il Napoli) e diede il via all’hashtag #cipuostare di Benitez. Quest’anno Di Liberatore ha incrociato il Napoli nella sfida di Bologna … finì 3-2 per i felsinei ed il primo gol di Destro arrivò grazie ad un fuorigioco, non difficile da vedere se hai un tasso alcolemico nella norma. Indovinate un pò chi era il guardalinee che non alzò la bandierina? Semplice: Elenito Di Liberatore. L’auspicio prima di affrontare la Juve è sempre lo stesso, ovvero di giocarsela alla pari. L’infortunio di Rizzoli (statisticamente l’arbitro che viene sostituito per infortunio prima di una partita è un evento che si verifica in media ogni 5/6 anni, ossia ogni 2000 partite circa) ha regalato il fischietto ad Orsato, uno dei più bravi in Italia. Ma con 6 arbitri in campo basta che uno dei 6 parli ad esempio il macedone o che sia ubriaco per poter azzerare tutti i buoni propositi.

Giuseppe Brillante

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