Frega (SJ): “Liguori? Porti le prove. Il divieto ai tifosi è una sconfitta. Nessuno come Higuain negli ultimi vent’anni. Juventus e infortuni? Tutto parte da Shangai. E sul fatturato, l’undici bianconero e Dybala…”

Duecento Paesi collegati in tutto il mondo, milioni di spettatori incollati allo schermo per 90′ di gioco che non decideranno le sorti della Serie A, molto probabilmente, ma che indirizzeranno in un modo o nell’altro un’annata che vede due assolute protagoniste. Juventus e Napoli, Torino, Juventus Stadium. Titani del belpaese che impattano nella madre di tutte le partite, il meglio che la Serie A possa esprimere. Il gruppo di Allegri reduce da un percorso inarrestabile e 14 vittorie consecutive ancora costretto a rincorrere. Sì, perché il Napoli di Maurizio Sarri è ancora lì, in vetta, dove merita insindacabilmente di stare dopo aver polverizzato il proprio, personalissimo record di 7 vittorie consecutive in campionato. Guidato dal suo centravanti e trascinatore indiscusso, Gonzalo Higuain, monarca assoluto della classifica marcatori. Ventiquattro reti in ventiquattro gare per l’argentino nato a Brest, una marcatura ogni 84 minuti giocati. Miglior attacco e seconda miglior difesa per i partenopei, 53 e 19 gol i fatti/subiti, miglior difesa e secondo miglior attacco per i bianconeri, 15 e 45. Una parata di campioni a prendere la ribalta sul rettangolo di gioco, da Higuain a Dybala, a Hamsik e Pogba passando per Buffon e Reina. Incroci suggestivi, collettivi ambiziosi, per una gara che nell’anticipo in notturna di sabato paralizzerà il calcio italiano. Temi tecnici, ma non solo, in una vigilia contraddistinta da polemiche mediatiche e organizzative ed un occhio al mercato dove le due squadre si sono mosse tracciando percorsi paralleli. Tutto affrontato con il direttore di SpazioJ.it, Nicola Frega, contattato dalla nostra redazione.

Un accenno al fiume di polemiche della vigilia, in cui ha primeggiato senza alcun dubbio l’uscita di Liguori ai microfoni di “Tiki Taka”. Dichiarazioni che sicuramente non rappresentano un preludio adatto ad una sfida del livello dell’anticipo di sabato…

L’errore è a monte, nel principio. Sulle parole di Liguori basta anche, e solo, la presa di posizione di Pardo. Che anche se un po’ retorica indica che siano un’eresia. Non bisogna vietare di denunciare, assolutamente, ma affermazioni simili, accuse pesanti, devono essere supportate da delle prove evidenti. Uscite simili a finalità di audience non sono accettabili, bisogna portare prove concrete per dare il giusto peso a quello che si dice. Il racconto fantastico è una cosa, l’accusa giornalistica è un’altra. Parlare di arbitri, di precedenti di anni fa, sminuisce davvero l’importanza della partita. Dove oltre ad affrontarsi le due squadre più forti si affrontano i due migliori modelli di imprenditoria calcistica in Italia.

Importanza della partita che avrebbe richiesto la presenza anche del pubblico azzurro sugli spalti, come all’andata a parti invertite a causa dei problemi del San Paolo. L’ennesimo tentativo di nascondere la polvere sotto un tappeto che però non riesce a coprire a dovere l’inadeguatezza delle istituzioni nel gestire certi eventi. Che ne pensi?

Assolutamente sì, andando oltre i precedenti, perché se ci nascondessimo dietro la cultura degli alibi non concluderemmo mai nulla. Se si prende ad oggetto lo Juventus Stadium rappresenta il top al livello Nazionale, si riscontra il fallimento e l’inadeguatezza delle istituzioni nell’affrontare certe problematiche. Perché affrontare questioni simili a dieci giorni, una settimana prima della gara? Con queste tempistiche le valutazioni del Questore sono quasi costrette, mi chiedo perché le istituzioni non affrontino certe valutazioni nei tempi giusti, perché chi di dovere non riesca a porre in essere un piano d’ordine pubblico che permetta il normale svolgimento della trasferta. Poi certo, si può disquisire delle differenze che separano le tifoserie italiane da quelle straniere, ma il compito delle istituzioni è proprio quello, indirizzare chi non riesce ad adeguarsi.

La Juventus arriva al big match colpita da numerose defezioni. La sequela di infortuni stagionali per i bianconeri rasenta il cataclisma. Già alla vigilia della gara d’andata affrontammo l’argomento. Dove risiede, nello specifico, il problema?

Commentando i numeri: 42 infortuni di cui 31 muscolari. Vado dritto al punto: il principale problema è legato alla Supercoppa giocata quest’estate in Cina ad inizio agosto, a preparazione iniziata da poco. Ho criticato Allegri in estate per aver dato qualche giorno in più di riposo, anche giustamente visto che il gruppo aveva concluso la stagione in ritardo rispetto agli altri, ma se si va ad analizzare i dati proprio Juventus e Lazio sono le squadre che sono incappate in un maggior numero di infortuni in Serie A. Dati che mostrano come il problema principale sia stata la Supercoppa. Un evento che si è inserito nel mezzo di una preparazione nuova, e di certo è un fattore che può comportare maggiori infortuni. Un esempio: Mandzukic, passato dalla preparazione di Simeone a quella di Allegri, logico che sia necessario che abbia modo e tempi per abituarsi a metodi di allenamento assolutamente diversi. La vittoria di Shangai mette in evidenza il problema infortuni, affrontato solo grazie alla rosa ampia a disposizione dei bianconeri. Khedira, per restare ad un giocatore di valore assoluto e fondamentale, ha saltato più della metà delle gare, un potenziale titolare a tutti gli effetti, solo potenziale visto che nell’arco di un’intera stagione giocherà a conti fatti meno di uno Sturaro. In generale comunque non condivido le critiche ad Allegri da questo punto di vista, critico chi lo critica invece. Fare opinione sull’utilizzo di Chiellini a Frosinone è scorretto, sono valutazioni che spettano allo staff medico, non certo all’allenatore.

Il countodown della gara è stato scandito da un botta e risposta tra i due allenatori, oggetto del contendere il divario che separa le due società dal punto di vista economico, in particolare con un occhio al fatturato. Numeri chiari: 328 mln di fatturato i bianconeri, 132 gli azzurri. Posto che siamo al cospetto di due società modello, quanto questi dati incidono sulla resa del rettangolo di gioco?

I numeri sono incontestabili e insindacabili. Dico che però chi conosce il calcio è conscio che in campo non scendano solo i soldi, ma anche ben altri fattori, la programmazione in primis. La Juventus è partita da 95 mln di rosso nel 2010-2011, record della storia bianconera, la società veniva da anni senza Champions e forse da un punto di vista finanziario sarebbe stato difficile fare meglio. La società di Corso Galileo Ferraris può rappresentare di certo un modello per il Napoli da questo punto di vista, la Juventus l’anno scorso ha superato in semifinale il Real Madrid. Il fatturato è un elemento che incide, e purtroppo lo fa sempre più nel calcio moderno. Ridurre però la corsa scudetto ad un mero calcolo dei conti è ingiusto. Io dico che ha sbagliato Sarri, sbagliò Benitez e sbagliò lo stesso Conte, prima contro il Bayern Monaco in Champions e poi nella sua uscita nella scorsa stagione prima delle dimissioni. La prima Juventus di Conte e l’Atletico Madrid di Simeone che vinse una Liga e sfiorò la Champions sono degli esempi importanti.

Le assenze in difesa di Chiellini e Caceres chiamano Allegri ad una serie di valutazioni di particolare importanza per il pacchetto arretrato. Si ipotizza un cambio di modulo, al netto di un “lancio” di Rugani ancora rimandato, quali saranno le mosse dell’allenatore bianconero?

Parto da Rugani, il problema sorge perché Allegri ritiene che l’ex Empoli non dia le stesse garanzie dei suoi compagni di reparto. Non lo ritiene pronto per giocare nella difesa 3 della Juventus, dove il lavoro del trittico di difensori bianconeri va molto oltre la semplice fase difensiva. Abbiamo intervistato Repice, ed ha evidenziato il lavoro di Chiellini in fase propositiva, dove spesso si creano, anche nella sua esuberanza, situazioni di gioco interessanti. Guardando alla sfida di sabato per Rugani sarebbe davvero una prova importante, anche alla luce del corteggiamento del Napoli in estate e della storia con Sarri sarebbe suggestivo, lo ritengo un predestinato. Questo però dal punto di vista romantico, badando al pensiero di Allegri credo che opterà per una difesa a 3 con Lichtsteiner o per una difesa a 4. Con questa soluzione uscirebbe Cuadrado ed è una scelta difficile in questo momento, ma è un’eventualità dati recuperi importanti come quello di Pereyra che svarierebbe da trequartista. C’è anche l’eventualità di un modulo ibrido: 442 con Lichtsteiner e Evra sulle fasce, a metà campo Cuadrado, Sturaro, Marchisio e Pogba. Un modulo già utilizzato in Champions contro il Siviglia, ma in quel caso c’era Barzagli che si adattò nel ruolo di esterno destro. 

Gli altari, dovuti, della cronaca hanno incensato a più riprese la Juventus dei record, delle 17 vittorie consecutive tra Serie A – 14 – e Coppa Italia. Il Napoli però ha proprio domenica superato il proprio, personalissimo record di 7 vittorie consecutive che apparteneva all’annata 1987-88, quella della MaGiCa. Una squadra che, nonostante l’amaro epilogo in campionato e Coppa Campioni, da molti è additata come il miglior Napoli di tutti i tempi…

Il Napoli ora è una squadra eccezionale, perfetta, ad oggi merita il primato in classifica senza alcun dubbio, guardando all’inizio della stagione della Juventus il divario tra le due squadre è persino inferiore a quello dovuto. Una squadra tatticamente perfetta, bella da vedere, i giocatori sanno come far emergere le qualità dei propri compagni di squadra. Sappiamo bene, ad esempio, che Jorginho può essere un giocatore limitato in alcuni aspetti, persino Insigne se non messo in condizione di rendere al massimo. Il punto è che ogni giocatore del Napoli è messo nelle migliori condizioni per rendere sotto ogni profilo, e questo è un elemento tipico delle grandi squadre. La cosa che invece mi preoccupa della Juventus è che dopo questo spettacolare record sia ancora seconda, dopo un ruolino così impressionante qualcosa può accadere, fermo restando che la partita di sabato per me non è decisiva, qualunque sia il risultato. Basti guardare ad un girone fa.

Ciò che è certo è che sarà difficile deviare il percorso delle due battistrada, ormai lanciatissime verso la Champions diretta…

Assolutamente sì, e ce lo dice la condizione delle dirette concorrenti. Roma e Inter devono ancora trovare una vera identità. Il Milan ci sta provando, anche la Fiorentina è una squadra ancora in evoluzione dopo il mercato invernale. Napoli e Juventus sono le squadre con più qualità e maggiore coscienza dei propri mezzi rispetto alle inseguitrici.

Entrambe le società hanno lavorato sotto traccia a gennaio. Il Napoli ha piazzato due colpi e guardato molto al futuro, la Juventus prosegue nella propria capillare programmazione. Come valuti la sessione invernale delle due squadre?

Lo valuto un mercato intelligente, la rosa della Juventus non poteva essere migliorata a gennaio, solo con Gundogan. La Juve ci ha provato, ma a gennaio ha riscontrato il secco no del Dortmund, un club che ha ancora obiettivi da rincorrere in questa stagione. Un miglioramento difficile anche dal punto di vista della panchina, tutti titolari aggiunti come Cuadrado, Pereyra, Caceres, Rugani, Sturaro, Zaza. Il Napoli invece poteva essere migliorato con qualche titolare aggiunto, però è difficile provare il profilo giusto, un titolare aggiunto nel Napoli – ad esempio – è titolare in un’altra squadra, ed è difficile che se ne privino durante la stagione. Grassi e Mandragora sono stati acquisti potenziali, da riscontrare sul campo. Con una decina di milioni a bilancio la Juventus si è accaparrata una serie di talenti importanti, ritengo che Mandragora però sia quello più pronto per dire la sua fin da subito. Poi c’è Sensi, Rogerio, ci ha provato con Lapadula e Caprari, gli ultimi due in ottica Saponara. L’empolese e Gundogan saranno i primi giocatori che Marotta spero proverà a regolare, spero, ad Allegri, ripeto spero.

Ecco, in riva al Golfo la conferma di Sarri sembra una mera formalità, mentre all’ombra della Mole le voci di un interessamento del Chelsea per Allegri cominciano a farsi frequenti, al netto delle smentite del diretto interessato. Qual è la situazione?

Su Sarri non credo ci siano dubbi, e ritengo sia una mossa dovuta visto l’immenso lavoro dell’allenatore in questa stagione. Per quanto riguarda il suo collega bianconero un po’ di responsabilità è anche del tecnico, alcune dichiarazioni di Allegri nel rassicurare l’ambiente sono spesso tardate. Parole arrivate dopo Frosinone e a margine di un evento dove ha ritirato un premio, dichiarazioni che hanno attestato la volontà del tecnico di programmare il proprio futuro in bianconero. Mi ha sorpreso l’insistenza degli accostamenti tra Allegri e il Chelsea, anche perché a me risultava un accordo molto vicino tra Conte e i londinesi.  Concludendo, fossi in Allegri non consiglierei il passaggio al Chelsea, sia per la concorrenza in Premier, Guardiola su tutti, e inoltre perché ritengo il tecnico livornese veramente adatto per rivestire un ruolo alla Ferguson in bianconero. Con Conte c’era sempre l’impressione che stesse per scoppiare, Allegri invece garantisce serenità. 

La sfida scudetto sarà soprattutto l’incrocio tra grandi campioni. Chi temi di più degli azzurri? E invece, chi pensi possa incidere al meglio nello scacchiere bianconero?

Voglio andare oltre i soliti nomi. Più di Higuain, dico Insigne e Callejon, proprio guardando ai dubbi sulle assenze e sul modulo per la Juventus. Con entrambi gli assetti tattici le qualità degli azzurri potrebbero incidere non poco sugli esterni. Per la Juventus dico Pogba, che quando incontra il Napoli diventa il fenomeno che tutti vorremmo che fosse, sempre. In più dico Bonucci, perché appunto in una gara delicata come quella di sabato conterà molto l’incisività mentale che il difensore riesce sempre ad esprimere nelle gare clou, oltre che per il suo ruolo da regista aggiunto.

Spostandoci sui soliti noti, non ritieni che, almeno attualmente, questo costante paragone tra Higuain e Dybala sia un po’ forzato? Nonostante il grandissimo impatto della Joya in bianconero la prima pagina di Tuttosport intitolata: “O’ fenomeno è Dybala” sembra quantomeno fuori da ogni logica.

Il titolo poteva apparire fuorviante, è vero, ma chiunque scegliesse Dybala faceva valutazioni sul futuro. Attualmente non c’è paragone, l’argentino del Napoli è tra i pochi giocatori che incidono a livelli altissimi, senza dubbio sta vivendo la migliore annata vissuta da un attaccante in Italia negli ultimi venti anni e oltre. Ma ti dico che per me Dybala è veramente un predestinato, a volte scherzo e lo chiamo il prescelto. Per me è quasi disarmante il modo in cui lui ha saputo modificare se stesso da quando è la Juve. Sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista tattico. E’ arrivato da prima punta ed in pochi mesi ha avuto una trasformazione tattica impressionante. Un leader tecnico assoluto della squadra, con Pogba e Alex Sandro rappresenta un trittico di giocatori che toccano la palla in maniera diversa rispetto ai compagni di squadra. E in gruppo dalle grandi qualità come quello juventino è un dato che fa la differenza. Ma mi ripeto, nell’immediato la superiorità di Higuain è certa.

Non ci resta che attendere il verdetto del campo…

Forse non sarà una gara bella, ma sono certo che sarà una gara dalla grandissima intensità.

Edoardo Brancaccio

 

 

 

 

 

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