Le pagelle di Napoli-Empoli: Callejon è infinito! Insigne un artista, Higuain una sentenza. Jorginho ed Albiol…

Reina 6: Sulla punizione del vantaggio di Paredes è preso, suo malgrado, in controtempo da una serie di deviazioni. L’avversario ne sollecita poco le attenzioni, quando accade agisce in sicurezza.

Hysaj 7: Un colpo al cuore, il suo Empoli per la seconda volta da avversario. Una sfida nella sfida, in novanta minuti tutti d’un fiato. Maccarone svaria spesso dalle sue parti cercando l’incrocio. Avversario mobile e insidioso la bandiera empolese, alla distanza costa un giallo al classe ’94 azzurro – diffidato, salterà la Lazio – che però lo limita a dovere. Identico trattamento per chiunque stazioni nella sua zona di competenza. Al solito, non fa mancare il suo apporto quando c’è da spingere in avanti.

Albiol 6,5: Eleganza ed efficacia. Guida decisa della retroguardia, con totale autorevolezza. Mai una sbavatura, nessuna indecisione, barra dritta su ogni – sporadico a dire la verità – assalto dell’attacco empolese, in anticipo come in marcatura, non fa eccezione sui palloni alti. Una sicurezza anche quando chiamato in causa in fase di prima impostazione.

Koulibaly 6,5: Intraprendenza e strapotere fisico, due armi con le quali lasciare poco scampo all’attacco avversario. Pucciarelli e Maccarone si scontrano con poche speranze contro il gigante ex Genk che giganteggia quasi dispotico, senza mai patire alcun affanno.

Ghoulam 6: Può esibirsi nel meglio del suo repertorio, tanta spinta per ampie fasi di gara. Sull’out mancino l’Empoli non si palesa quasi mai, e quando accade non crea alcun grattacapo.

Allan 6,5: Gamba, pressing, cambi di gioco e lanci ad impreziosire la manovra. Tutto corredato dalle consuete proiezioni offensive. Uomo ovunque, all’ultimo respiro, polmoni al servizio dell’undici partenopeo. Eccede allo scadere della prima frazione di gara, diffidato salterà la trasferta di mercoledì all’Olimpico.

Jorginho 7: Consegne precise per il regista azzurro: gestire il traffico, al solito, ma occhio a Saponara, cliente scomodo tra le linee. Missione compiuta, con il numero 5 empolese ridotto a mera comparsa. Difende, ragiona ed imposta  con uguale costrutto, mettendo sempre la gamba deciso quando necessario. Ingloba ogni pallone in una ragnatela tessuta con sapienza, una gara tutta sostanza e personalità.

Hamsik 7: Punto di riferimento assoluto nella zona nevralgica del campo. Accorto agli equilibri, al solito, quando imposta, staccandosi a testa alta, è allarme rosso per la difesa avversaria. L’Empoli gioca duro sul capitano azzurro, che alla lunga rischia anche di perdere la pazienza, nulla che comunque riesca a guastare l’ennesima prestazione all’insegna della continuità e della qualità.

(Dall’86’ David Lopez sv.)

Callejon 8: Fonte copiosa di energia rinnovabile, infinito, dal primo al novantesimo. Quinto difensore e terzo attaccante, fa tutto e lo fa divinamente. Il suo apporto in fase di non possesso è stoico. Sempre lì, pronto al raddoppio, quando c’è da ripiegare la maglia cerulea con il 7 stampata è una certezza sulla quale non vale neanche la pena scommettere. In avanti la gloria tanto meritata arriva, finalmente, copiosa. Da un suo spunto nasce l’autorete del 3-1 di Camporese, poi chiude l’incontro con una doppietta su doppio invito preciso di Mertens.

Insigne 7,5: Il suo primo tempo è un dipinto. Quarantacinque minuti di calcio purissimo: dribbling ubriacanti e stop sopraffini, un’ira di Dio sull’out mancino travolgendo un inerme Laurini. Fonte di ispirazione costante per i compagni a rimorchio, quando innesca il suo destro marchia a fuoco l’incontro. Precisione, sensibilità e inutito nel tracciante morbidissimo che impacchetta il pareggio di Higuain. Classe, potenza e controllo nella punizione d’antologia che segna il sorpasso azzurro.

(Dal 75′ Mertens 6,5: Un quarto d’ora a disposizione, due assist al bacio per la ritrovata verve di Callejon, più di questo…)

Higuain 7: Per un quarto d’ora il destro argentino è da registrare, due volte alle stelle per poi trovare un reattivo Skorupski dopo un appoggio con il Gps di Insigne. Venti minuti per prendere le dovute misure, poi è sempre l’asse con il 24 azzurro a presentare il conto al portierino di proprietà della Roma: firma numero 22 in altrettante gare per il Pipita, con uno stacco tutto tempismo e precisione. La media perfetta è una costante, una meravigliosa abitudine, così come la solita gara a tutto campo, da riferimento imprescindibile dell’intero collettivo.

(Dal 72′ Gabbiadini sv.)

Sarri 7,5: La Juventus chiama, il Napoli risponde, a lettere scandite con limpida chiarezza. Dodici vittorie consecutive non bastano a disarcionare ai bianconeri a disarcionare il suo gruppo da una vetta conquistata e detenuta con estremo merito. Una gara dominata, tratteggiando calcio d’altissimo livello dal primo al novantesimo. Retroguardia mai in difficoltà, fonti di gioco avversarie azzerata da una mediana impermeabile, consueto show in attacco. Lo svantaggio avrebbe potuto tagliare le gambe al gruppo azzurro che invece ha risposto da squadra matura, solida, dedita ad un’idea che il tecnico ha saputo instillare in maniera meravigliosa. L’ennesimo spettacolo regalato alla platea di Fuorigrotta e ad il pubblico partenopeo tutto.

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