Il Napoli è un orologio svizzero che batte ogni secondo alla perfezione

Ci sono sfide e sfide. Sfide più facili sulla carta che si dimostrano autentici trabocchetti, sfide difficili nelle quali la concentrazione è altissima ed il sangue scorre in corpo come se fosse linfa vitale di un albero in piena primavera. La Napoli calcistica ha da sempre sofferta di più le prime, quelle che si presentano semplici e di facile risoluzione ma che in realtà nascondono insidie ad ogni azione.

Mettici uno stadio concentrato e con tifosi agguerriti a bordo campo, un campo di provincia nel quale la squadra di casa sta costruendo la propria salvezza. Sullo sfondo quell’ansia da prestazione che il Napoli ha spesso sofferto come un ragazzino appena diciottenne al primo appuntamento. Il pepe alla sfida lo mette gioco forza anche l’Inter in mattinata, capace di prenderle dall’ottimo Sassuolo sul finire della partita.

Napoli campione d’inverno? C’è di mezzo il Frosinone dell’ex Stellone e quei trabocchetti in cui il Napoli del passato spesso è caduto. Il Napoli del passato appunto, non quello di Sarri che sta dimostrando giornata dopo giornata di meritare tutti gli elogi che arrivano come se piovesse. Così sfide del genere sembrano quasi una pura formalità quando si hanno certi automatismi e convinzioni così salde.

Quindi non c’è da meravigliarsi se la tensione accumulata dopo la sconfitta dell’Inter diventi adrenalina positiva nelle vene dei giocatori in maglia azzurra. Il Napoli è senza dubbio uno schiacciasassi e quando decide di giocare non ce n’è per nessuno. Frosinone tramortito, colpito e poi annichilito. La differenza tecnica è evidente ma non è sempre la tecnica a far la differenza in partite come queste. Il Napoli ha più corsa, fame, polmoni e vivacità dei ciociari colpiti a ripetizione dagli uomini di Sarri.

Un compleanno splendido per il tecnico azzurro. I suoi uomini gli regalano una splendida prestazione condita dai diciotto gol di Higuain, il ritorno alla rete di Gabbiadini poi Hamsik e quello che non ti aspetti di Albiol. Ventisei anni dopo di nuovo lassù, guardando tutti dall’alto in basso come se fosse la vetta di un monte.

Napoli campione d’inverno? Napoli è proprio campione d’inverno.

Antonio Picarelli

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