Il Napoli di Sarri è una magica musica che il San Paolo dedica a Pino Daniele

Il Napoli è musica e mi piace pensare che ieri sera abbia dedicato il suo canto vittorioso a Pino Daniele. Il suo calcio modulato su un tema tattico limpido e elaborato insieme – soprattutto – quando cede al narcisismo – è novità da studio, sviluppo italico dell’idea di Guardiola cui Sarri ha aggiunto un ritmo da tammuriata rock, Capuano style. Tikitaka rock. Il primo quarto d’ora -, concluso in gol da una magía di Insigne dopo un doppio tocco di sinistro di Higuaìn e Callejon, azione inedita partorita dalla fantasia di Sarri – merita di essere estrapolato dal contesto dei 90’ che assalto dopo assalto hanno poi offerto una partita bella e difficile perché il Torino, bontà sua, non ha accettato di fare lo sparring partner dei campioni ma ci ha messo rabbia e determinazione. Un calcio cosí respinge l’avvilente adorazione della pedata altrui, spagnola o inglese che sia. Avete visto come s’è spenta a Madrid l’albagía di Benitez, vittima di un campionato dove il titolo se lo giocano in due; avrete anche scoperto, grazie alla pay tv natalizia,
perchè fa furore il Leicester di Ranieri, onesta squadra che gioca un bel calcio italico anni Settanta, ei fu siccome immobile. Non è casuale che a tanto spreco di poesia (questo è il rischioso difetto del Napoli narcisista, e stupisce che Sarri lo tolleri) corrisponda il calcio avaro e cinico dell’Inter che il furbo Mancini dice di voler imbellire mentre gode un primato catenacciaro onorato da Icardi, nuovo simbolo della Beneamata. Mentre gli azzurri danzano senza fine e faticano, incassano il rigore di Quagliarella, esibiscono la grandezza di Reina e infine godono l’invenzione di Hamsik, altrove si fa calcio duro ma con trame semplici. Iersera il Napoli ha chiuso la partita col cuore in gola, come con l’Inter, battuta con sofferenza. Ebbene: al San Paolo non si fa solo calcio, la partita è concerto e teatro, i pedatori sono attori e tenori
(i Tre son tornati, Insigne, Higuain e Callejon). Tanta poesia, dicevo. Ma per vincere lo scudetto raccomando prosa. Maestro Sarri, torni ragioniere.

Italo Cucci per Il Roma

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