Le pagelle di Napoli-Legia Varsavia: l’en plein è servito con un Mertens funambolico. Chalobah trascinante, Callejon e il profumo d’Europa. Insigne e Valdifiori…

Gabriel 6: I patemi dalle sue parti non sono di certo all’ordine del giorno. Quando chiamato in causa si mostra comunque reattivo. Può poco sulle due reti del Legia.

Strinic 6,5: La condizione è ormai ottimale, legge bene i tempi d’inserimento avversari lasciando poco alle speranze polacche sulla sua fascia di competenza.

Koulibaly 6: Il duello con gli avanti del Legia è a tratti disarmante per i malcapitati avversari. Quando la mette sul fisico e sulla rapidità la morsa è persino opprimente. L’unica sbavatura arriva in occasione del goal di Vranjes dove manca di reattività nella chiusura preventiva.

(Dal 68′ Albiol 6: Qualche discreto anticipo e disimpegno ma c’è la sua complicità in occasione del secondo goal avversario.)

Chiriches 6,5: Il capitano della Nazionale romena si conferma il solito mastino delle serate europee. Lascia le briciole, nient’altro, ai diretti avversari, preciso in anticipo e in chiusura, sempre ordinato nell’impostare. Presenza ingombrante sui piazzati offensivi, arriva la seconda gioia europea ma l’arbitro annulla tra i dubbi.

(Dal 72′ Luperto sv: meno di venti minuti per l’esordio in stagione.) 

Maggio 6: In fase di spinta il vice capitano azzurro, oggi fascia al braccio per l’occasione, è sempre un valido sostegno alle proiezioni partenopee. In copertura non demerita, sempre in sicurezza, unica distrazione – un po’ fermo – in occasione della prima rete avversaria.

David Lopez 6,5: Dai piedi del classe ’89 ex Espanyol arriva la prima occasione partenopea, ma la sua conclusione dal limite è sporcata da Pazdam e si spegne sulla traversa. Sciorina, al solito, i consueti 90 minuti ricolmi di galloni in fase di filtro e tanta abnegazione nella zona nevralgica, senza lesinare l’assist ai compagni e la battuta a rete negli ultimi venticinque metri. Fa il suo, nulla da eccepire.

Valdifiori 6,5: Sui piazzati è una garanzia, sempre insidioso e preciso, un destro velenoso che potrebbe rivelarsi l’arma in più in un fondamentale in cui gli azzurri in campionato hanno brillato davvero poco. Per il regista ex Empoli la prestazione è convincente. Dosa discretamente i tempi di gioco come nei disegni di Sarri, occupando il vertice basso della mediana, svelto di piede e di testa, uno-due tocchi, non di più.

Chalobah 7: Finally, Nathaniel. La richiesta del tecnico era esplicita e chiara: garantire in fase offensiva le garanzie già mostrare in interdizione. Il classe ’94 non si fa attendere ed il goal con cui sblocca la gara è una piccola perla per tempi d’inserimento, rapidità d’esecuzione e precisione sotto rete, un regalo anticipato per i ventuno anni alle porte. Positivo a Brugge, bissa tutte le ottime sensazioni con una gara tutta dinamismo e senso della posizione in entrambe le fasi di gioco. Carattere e qualità, trascinando la mediana senza remore. Un talento in progress a cui Sarri dovrebbe concedere più di un pensiero.

El Kaddouri 6,5: Il meno appariscente del pacchetto offensivo azzurro, a rete con tutti i suoi elementi in rotazione. Non demerita comunque il marocchino nativo di Bruxelles, sempre pregevole nello spunto palla al piede e nel cercare la giocata. Si spende con intelligenza anche in fase di non possesso, ottemperando a pieno alle consegne di Sarri sull’out destro.

Mertens 8: Il folletto di Leuven è tornato, e si vede. Prima da titolare dopo l’infortunio: due goal, un assist e un carico di giocate illuminanti, da applausi a scena aperta. L’intesa con Insigne è un appunto in più nel lungo percorso che si prospetta per il Napoli in una ampia e logorante stagione. Annichilisce senza sosta i suoi diretti avversari, il destro radente e preciso che accarezza il palo e supera Kuciak ed il destro strepitoso che sigilla l’ennesimo pokerissimo solo le gemme più appariscenti in novanta minuti ad altissimo livello. Con il contagiri l’assist per lo squillo di Callejon, solo Pazdam – sulla linea – gli nega la gioia della doppietta a conclusione di un’azione a dir poco funambolica. Bentornato.

Insigne 7: Poco meno di un’ora alternandosi con Mertens tra l’out mancino e l’insolito ruolo da falso nueve. I duetti con il compagno a tratti sono deliziosi, classe sopraffina al servizio dell’esigua platea del San Paolo. Il numero 24 azzurro punta la rete, la cerca con convinzione. La sfiora in più occasioni con il consueto repertorio, proiezione a tagliare il campo e destro a giro, difetta la fortuna. Il guizzo però è in cantiere e arriva dopo la mezz’ora del primo tempo: impossibile rinunciare al ghiotto invito della goffa retroguardia polacca. Primo sigillo europeo, ottavo goal stagionale.

(Dal 55′ Callejon 7: Un’ora di riposo per lo stakanovista azzurro, poi spazio al prolifico profumo d’Europa. Alla prima occasione si fa notare con un movimento da attaccante consumato e supera Kuciak inserendosi e battendo sicuro a rete. Dialoga bene con i compagni di reparto e sfiora la doppietta personale trovando il palo. Quinta rete in Europa League a discapito delle zero marcature in campionato.)

Sarri 7,5: L’allenatore azzurro voleva la storia è l’ha raggiunta. Ventidue goal fatti, tre subiti, sei gare, sei vittorie, unico club a punteggio pieno nelle coppe europee. Un rullo compressore  che nell’ultima uscita del girone dà spettacolo con un attacco all’insegna della fantasia e delle giocate spettacolari. Esiguo o meno, lo show per la platea di Fuorigrotta al di fuori degli italici confini è garantito. Ottimi gli spunti concessi da un Chalobah al quale concedere più di una semplice occhiata anche per palcoscenici più probanti. Il miglior viatico per abbandonare le scorie bolognesi e tuffarsi nel big match contro la Roma.

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