Dal clima ostile di Bologna alla telefonata di De Laurentiis a Sarri, una domenica particolare tra cori beceri e contraddizioni

Una domenica strana, imprevedibile quella appena trascorsa in casa Napoli, con gli azzurri che hanno dovuto fare i conti con un ko che mancava da ben 18 gare e più di 100 giorni. Grande onda azzurra al Dall’Ara ma al contempo anche un clima ostile e difficile: come riporta oggi Il Mattino, l’atteggiamento dei tifosi del Bologna è stato davvero complicato, a partire da coloro che erano assiepati presso la Curva Bulgarelli, il cuore degli ultras rossoblù, che prima intonano ripetutamente il coro «Vesuvio lavali col fuoco» srotolando poi poco dopo uno striscione commovente per i 12 studenti morti nella scuola Salvemini di Casalecchio sul Reno a 25 anni di distanza dall’incredibile tragedia. Due pesi e due misure insomma.

Come se non bastasse, persino un coro contro Pulcinella, a conferma di quanto l’ignoranza sia ormai insista nel tessuto sociale dell’Italia. In città tanti controlli per i 10.000 tifosi azzurri accorsi, sia da Bologna che da Napoli e zone limitrofe. Il popolo azzurro ha esposto lo striscione “I figli del Vesuvio” in risposta ai beceri cori ma, tra la sconfitta ed un’accoglienza davvero deplorevole, si fa fatica a fare festa sugli spalti. Anche Hamsik e compagni fanno fatica ad ostentare un sorriso, carichi però di quella voglia di riscatto da mettere tutta in campo domenica prossima contro la Roma. Ieri in serata inoltre, una telefonata speciale per mister Sarri: si tratta del presidente De Laurentiis, assente a Bologna per alcuni impegni cinematografici legati al film di Natale. “Poche parole, nessuna critica: giusto un saluto”, scrive il Mattino. Perché da domani si torna a lavorare, pronti per tornare subito alla vittoria.

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