IL DATO – Napoli devastante nei primi 15 minuti, ecco l’ingrediente del successo azzurro

Quando a Napoli ci si risveglia dopo una notte da capolista, passa tutto in secondo piano. Chiaro che allora, nel trambusto di una città che cerca di tornare alla normalità dopo l’euforia, si torni a pensare alla partita con l’Inter, alla straordinaria doppietta di Higuain, al miracolo di Reina e all’esultanza finale della squadra sotto la curva. Una partita sbloccata dal Pipita in avvio, dopo appena 64 secondi, come spesso avviene agli azzurri di Sarri, devastanti nei primi 15 minuti del primo e del  secondo tempo.

NUMERI – Lo dicono i numeri. La truppa partenopea ha segnato ben 11 reti in questo frangente di gara, 17 contando quelli in Europa League. Anche le gare di cartello sono state sbloccate in avvio. A San Siro con il Milan la rete di Allan è arrivata al 13’ ed è stata l’apripista alla goleada partenopea. Con la Fiorentina Insigne l’ha sbloccata al primo minuto della ripresa, dopo un primo tempo passato in balia del pressing viola. Chiaro allora che sbloccare le partite in avvio diventa un vantaggio enorme per il Napoli, che incanala lo svolgimento dei match su un binario preciso, almeno sotto il profilo psicologico. Perché sbloccarla in avvio significa colpire in profondità le ambizioni degli avversari, che chiaramente si ritrovano in confusione e in affanno, incapaci di riorganizzarsi tatticamente nel giro di pochi minuti. E’ lì che il Napoli riesce ad affondare il colpo, come accaduto con la Lazio.

CALO MENTALE – Reti decisive nei primi 15 minuti della ripresa sono arrivate contro Chievo e Udinese. Se  in passato il difetto più grande del Napoli era proprio l’incapacità di sbloccare le partite con le piccole, oggi il dato è stato ribaltato. Certo, il processo di crescita non è affatto al termine, anzi. I pareggi a reti bianche con Carpi e Genoa lo dimostrano, ma notevoli progressi sono stati compiuti. C’è poi la questione legata alla difesa, la vera arma in più del contingente di Sarri. Una volta messe in ghiaccio le partite, Koulibaly e compagni hanno limitato spesso i rischi al minimo, risparmiando a Reina gran parte del lavoro. E’ per questo che il calo di ieri fa discutere, perché per la prima volta la difesa del Napoli ha dato l’impressione di non essere in perfetto controllo della partita, come invece era avvenuto nella stragrande maggioranza delle occasioni. Si tratta di un calo più che fisico mentale, dovuto all’improvvisa rete nerazzurra che ha riaperto la gara.

EUROPA – In Europa il dato è diverso. I goal messi a segno in avvio di primo e secondo tempo sono 6, ma quasi tutti rientrano in goleade, come quelli di Callejòn e Hamsik con il Brugge o quelli di El Kaddouri e Maggio con il Midtjylland. Decisivo invece quello di Mertens a Varsavia sul campo del Legia, con il belga che aprì la partita al nono della ripresa grazie a un colpo di testa. Sbloccare le partite in avvio anche in Europa potrà rappresentare un vantaggio soprattutto nella fase a eliminazione diretta, dove si dovrà pensare anche a mettere in cassaforte i risultati per risparmiare energie vitali. Anche perché ormai, per il Napoli, è arrivato il momento di pensare a lungo termine.

Vittorio Perrone
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