Napoli incredibilmente e cinicamente maturo: la vetta è tua

Novantaquattro minuti che valgono la vetta, questa la sintesi perfetta della notte magica del San Paolo. Gli azzurri volano in cima alla classifica, agganciando l’Inter e barricando 31 punti che valgono più dell’oro. Il lavoro paga e lo sa bene Maurizio Sarri, che ha ormai indirizzato i suoi verso la strada giusta. Una sfida non di certo come le altre, quella di Fuorigrotta, che vede il Napoli incredibilmente bello nella prima frazione di gioco e intelligentemente responsabile nella seconda. Gli azzurri, chiamati alla risposta definitiva, non hanno perso occasione per confermare presenza all’appello per quell’impronunciabile e tanto ambito titolo.

INVERSIONE DI TENDENZA- Un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata, eppure quasi sempre così è stato. Nella memoria riaffiorano numerosi gli episodi sulla carta favorevoli agli azzurri, ampiamente sprecati al momento del colpo di grazia. Con Mazzarri, così come con Benitez – nel ricordo degli anni della rinascita azzurra – il Napoli ha più volte mancato l’affondo, tornando a casa a testa bassa e rimandando all’infinito l’appuntamento con quel salto che l’avrebbe reso grande. Stavolta, però, qualcosa è cambiato e sta cambiando davvero. La maturità, quella recriminata in passato, è ormai ingrediente base della ricetta del tecnico toscano, di origine campane e nuovamente impiantato ai piedi del Vesuvio. Chiamatelo destino, o come meglio credete, la convinzione resta la stessa da diverse giornate a questa parte: è lui l’uomo giusto per provarci. Dal timone della nave azzurra ha saputo invertire la rotta al primo vento sfavorevole, restituendo lucidità, compattezza e carattere ad una squadra che, dopo il disastroso finale della scorsa stagione, andava raccolta col cucchiaino. Pezzo dopo pezzo, carico di responsabilità e coraggio, ha ricomposto il suo puzzle, assegnandogli forme e sembianze dl un quadro quasi perfetto, seppur incompleto.

IL SORPASSO DELLA SPERANZA – Una vittoria diversa – verrebbe da dire – quella con l’ormai ex capolista, che incassa dopo appena 120’’ la bomba di Gonzalo Higuain. È ancora lui il protagonista, che prima apre le danze e poi castiga i nerazzurri, in dieci già dai pochi secondi che anticipano il finale del primo tempo regolamentare. Due perle perfettamente insaccate, offuscate nella seconda frazione di gioco dal gol dell’Inter e dal calo fisico e mentale della squadra per intero. Ci può stare – come avrebbe detto qualcuno – considerando gli intensissimi ritmi di gioco che da tempo contraddistinguono le prestazioni degli uomini di Sarri. Stavolta, però, oltre al Pipita, una mano di Reina e una Santa dal Cielo, salvano gli azzurri dall’ipotetico pareggio che avrebbe rischiato di rovinare la festa proprio allo scadere del match. Vincere soffrendo, sono anche e soprattutto questi i successi che contano: quelli dei doppi pali al 94’ e dei leader che sanno finalmente fare la differenza. Perché stavolta Napoli tutta può crederci davvero: 24 anni dopo quel 20 Ottobre, la vista dall’alto è più di un incredibile sogno.

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