A Brugge un assaggio di nerazzurro, ma Sarri alle parole preferisce i fatti…e il cibo

Nel clima surreale belga, il Napoli affronta il Brugge senza alcuna difficoltà. Una rosa completamente rivoluzionata, quella scelta da Sarri e messa in campo dal 1’ di gioco. Tra i titolarissimi un posto spetta solo a Koulibaly, Hamsik e Callejon, gli ultimi due in un insolito tridente con El Kaddouri. Lo stadio vuoto fa da contorno ad un match che ha poco di spettacolare ma che restituisce ulteriori conferme al tecnico azzurro. Una prova di maturità, quella richiesta da Sarri, che ripone fiducia in ogni suo uomo, facendolo sentire importante all’occorrenza. Tutti sono utili, ma anche indispensabili: da Gabriel a Chalobah, passando per Strinic e Chiriches, protagonista a sorpresa della rete che regala la vittoria ai partenopei.

ANTICIPI E FALSI TENTATIVI – 11 maglie nerazzurre davanti a quelle rosse del Napoli, come un preavviso che quasi prova a mettere paura e ansia. Quelle strisce colorate sono solo un assaggio, che anticipa il big match di lunedì con l’Inter, pur avendo poco a che fare col fascino e l’importanza della gara tanto attesa. Della qualificazione praticamente in tasca già dalla scorsa giornata, e il primo posto nel girone assicurato, poco importa a Maurizio Sarri, che esige concentrazione e non smette un attimo di dare indicazioni ai suoi. Un elenco di nomi che si susseguono e comandi degni di nota si alzano nel cielo di Brugge rigorosamente e incredibilmente silenzioso. Un allenamento, a detta di qualcuno, ma guai a farsi sentire dal tecnico toscano nei panni del napoletano: la scia positiva andava incrementata, così gli azzurri continuano a fare bottino pieno, con 17 reti fatte e una sola subita in Europa. Numeri sensazionali che mettono in luce gli azzurri come attualmente i migliori della competizione.

INTER CHI? – La mano tecnica, così come il lavoro da mental coach, hanno avuto l’effetto desiderato. La soddisfazione è grande, ma guai perdere la concentrazione. Nel mirino ci sono i nerazzurri, quelli italiani stavolta, che capeggiano la classifica del campionato nella speranza di beffare il Napoli e allungare le distanze. Vietato distrarsi, ma vietato allarmarsi. Lo sa bene Sarri, che placa l’attesa e smorza l’ansia: “Inter? Ci penserò da domani, ora vado a cena che ho fame”, nascondendo dietro al sorriso l’entusiasmo dell’ennesimo successo e la consapevolezza che, pur senza bestemmiare, il suo Napoli è finalmente diventato grande.

 

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