Il Napoli due passa nell’assordante silenzio della stadio belga

L’Europa è il vecchio continente per antonomasia. Lo sport per eccellenza nel vecchio continente è il calcio e vedere certi spettacoli fa male, agli occhi ed al cuore di chi lo ama. Bruges-Napoli a porte chiuse ha il sapore di una sconfitta per la civiltà occidentale a pochi giorni dai fatti di Parigi.

La scelta è di quelle che non lasciano adito a dubbi e gli azzurri si dimenano e vincono su di un campo che di palcoscenico di Europa League ha davvero poco. Si contano e si odono gli urlacci di Sarri ad uno ad uno quando è lì pronto a richiamare Omar (El Kaddouri) o chi per lui nell’insistere nel pressing a tutto campo.

Il Napoli gioca la sua partita e la vince meritatamente, con un gol su calcio d’angolo di Chiriches (primo goal in maglia azzurra per il rumeno). Una sfida surreale che gli uomini in maglia azzurra (oggi in maglia rossa) hanno saputo interpretare alla grande nonostante la qualificazione già sicura ed il primo posto del girone.

Lo spartito ripetuto a menadito con Maggio che corre e sbuffa sulla fascia destra, Strinic a crossare a ripetizione sulla sinistra e l’inconsueto trio centrale con Chalobah, Valdifiori e David Lopez a fare da diga davanti alla difesa con Hamsik spostato più avanti. Cambiano gli interpreti il risultato (per fortuna è lo stesso). Il maniacale Sarri piazza un altro colpo e gongola al pensiero della prossima sfida ai nerazzurri (quelli italiani e più blasonati).

Poca cosa questi belgi seppur in striscia positiva e grande forma fisica. Quello che c’è di brutto sono quegli spalti vuoti.

Antonio Picarelli

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