Decisivo, una certezza. Brilla di luce propria in terra belga, il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Un clima surreale, il peggiore possibile, con cui foraggiare e proseguire un percorso europeo da dieci e lode. Unica squadra a punteggio pieno in Europa League, dall’alto di uno score che recita diciassette goal fatti ed una sola rete subita a referto. Napoli sempre sul pezzo, al netto delle assenze, degli otto cambi tra defezioni e turn-over ragionato. Una macchina che lavora sull’orizzonte della perfezione, un Club Brugge in un ottimo momento di forma – e con altre velleità di classifica – ammansito senza alcun affanno, con solidità, in totale scioltezza.

Crescita e sorpresa. Mancano i sussulti per gli interpreti del reparto offensivo, ridisegnato completamente per l’occasione. Un inedito che non impatta al meglio, va detto, ma non condiziona la resa del collettivo. Positiva la mediana, in costante crescita Valdifiori, più convinto, in sicurezza. Tiene le redini del fraseggio azzurro nel breve e imbeccando lo spunto tra le linee. Dai suoi piedi, in Europa, passa un’arma spesso nel fodero dell’undici partenopeo in campionato. Insidioso sui calci piazzati, è da un suo corner con il compasso che nasce il goal partita azzurro. Stuzzica l’impatto dal primo minuto di Nathaniel Chalobah. Tutta la voglia di mettersi in mostra negli ottanta di gioco del Jan Breydel. Propositivo e dinamico, supporto costante in fase di non possesso. Giostra a metà campo con ordine e personalità, lanciandosi con continuità negli spazi. Manca il ritmo partita, un’ovvietà, ma il centrocampista british originario della Sierra Leone ha la stoffa per ritagliarsi il proprio spazio e convincere l’entourage azzurro tutto ad evitare decisioni affrettate nella prossima sessione di mercato.

Ferma sicurezza. Brilla in terra belga, nuovamente, garantendo l’ennesimo clean sheet stagionale, la retroguardia partenopea. Il reparto è ormai rodato, limato in ogni minimo dettaglio. Strinic e Maggio convincono, agguantando al meglio l’occasione. Ottima condizione, passo costante, attenzione in copertura e sempre insidiosi in fase di spinta. Un biglietto da visita di ottimo livello, con l’obiettivo mai celato di ridisegnare le certezze ormai cristallizzate nelle gerarchie di Maurizio Sarri. Brillano, su tutti, i due centrali. Goal partita e solito bel vedere nel repertorio di Vlad Chiriches, lestissimo nel fiondarsi sul piazzato con i giri giusti di Valdifiori e sbloccare la gara nel finale di primo tempo. Qualche piccola sbavatura nel portar palla con eccessiva disinvoltura a metà campo e nel contenere lo sgusciante Izquierdo, piccoli nei che non intaccano l’ennesima prestazione dai contenuti convincenti. Onori e attestati d’encomio, nella sfida in terra belga, sono però, soprattutto, per Kalidou Koulibaly; il franco-senegalese è il migliore in campo della sfida di stasera. Un gigante al cui cospetto gli avanti di Michel Preud’Homme si sbriciolano letteralmente. Preciso in marcatura, aggressivo in anticipo, devastante nei ripiegamenti in velocità. Baluardo insormontabile nelle sporadiche situazioni di rischio. Chiriches, Albiol, il compagno di reperto non fa differenza. Il centrale ex Genk è tra i gioielli più brillanti della nuova gestione tecnica partenopea. Plasmato a immagine e somiglianza dai severi dettami del tecnico ex Empoli. Un colpo di mercato a tutti gli effetti, scorto tra le fila dei giocatori con un piede lontano dall’azzurro nell’estate in cui tutto ebbe inizio.

Edoardo Brancaccio

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