Insigne zittisce i soliti cori, il Napoli passa a Verona

Finalmente si riprende. Dopo la sosta delle Nazionali condite da tragici avvenimenti di cronaca nera riparte il campionato. Intontiti si riprova a tornare alla normalità mentre negli stadi di tutta Europa echeggia la Marsigliese, inno della nazione colpita dagli attentati terroristici della scorsa settimana.

Verona-Napoli per i tifosi azzurri non è mai una partita come le altre. Poche le motivazioni sportive, tante quelle territoriali in un luogo che spesso si è tinto di colori razzisti nei confronti della popolazione partenopea. Il Verona non viaggia in acque tranquille ed il Napoli ha bisogno di continuare sulla strada tracciata dalle ultime prestazioni. Facile il pronostico, non tanto la sfida con Mandorlini che si gioca la panchina. Nervi scoperti per gli scaligeri alla ricerca della prima vittoria stagionale. Falcidiato dagli infortuni il Napoli arriva con i titolari ma con pochi ricambi dopo gli infortuni di Mertens e Gabbiadini.

La sfida non è facile ed è di quelle che il Napoli patisce particolarmente. Carpi insegna e Sarri non ha dimenticato di sottolinearlo. Il primo tempo ha tutto della sfida che gli azzurri subiscono. Verona arroccato nella sua area, tutti dietro la linea della palla e Napoli in pieno possesso del match. A guardare le percentuali di possesso palla il Verona praticamente non l’ha presa mai. Pecca di cinismo il Napoli come spesso accade e gli azzurri chiudono il primo tempo a rete inviolate.

Serve un episodio direbbe qualcuno a sbloccare il risultato. Basta invece una splendida azione manovrata azzurra segno che quando c’è il gioco, prima o poi la spunti. Splendido il movimento in area di Insigne, bravissimo Hamsik a trovarlo centralmente. Il colpo del folletto partenopeo è da biliardo, palo e gol per la rete che sblocca il risultato. Un Napoli che può iniziare a giocare sul velluto e di lì a poco cala il bis con il solito Higuain. Un cioccolatino da scartare per l’argentino il passaggio ancora di Lorenzo.

Il resto è tutto Napoli (ancora) e poco Verona. Entra Toni per passare al 4-2-4 ma l’attaccante campione del mondo non la vede mai (così come Pazzini del resto). Il Napoli vince anche dove spesso ha avuto problemi, se non è un segnale questo.

Antonio Picarelli

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