“Io, una volta giovane promessa del calcio, ho sbagliato e chiedo scusa”: la sua lettera commuove tutti

Quello di Massimo Russo è uno di quei nomi che i tifosi del Napoli non potranno mai dimenticare. La data è quella del sette settembre duemiladue, quando al San Paolo arriva il Cosenza: un intervento scomposto e la gamba fa crack, lussazione completa della caviglia destra e frattura scomposta del perone, uno shock.  Stagione finita e tutte le belle speranze spazzate via. Russo era uno dei talenti più promettenti del Napoli di quegli anni e, nonostante un bruttissimo infortunio, è poi riuscito a costruirsi una carriera di tutto rispetto nelle serie minori, fino ad arrivare al Procida, in Eccellenza, squadra in cui milita attualmente.

Lo scorso trenta ottobre però, Russo è stato protagonista di un incidente poco piacevole quando, a Procida, ebbe una spiacevole discussione col controllore all’interno di un pullman. La società decise di metterlo fuori rosa, ma una lettera ha rimesso le cose a posto.

Russo infatti ha scritto una lettera al Procida e all’intera tifoseria, come riportato da gianlucadimarzio.com: “Ero una giovane promessa del calcio, il simbolo di tanti giovani che con lo sport si sottraggono ad una vita difficile e piena di insidie. Un brutto infortunio ha stroncato i miei sogni, ma con determinazione mi sono rimesso in gioco. Ora ho due figli da mantenere e tanti problemi quotidiani. Qui a Procida ho trovato una famiglia, qualcuno mi ha dipinto per quel che non sono, ma umilmente, consapevole di aver sbagliato, chiedo di essere reintegrato in rosa. In una società moderna, non si caccia chi sbaglia, ma lo si perdona”.

La lettera ha commosso tutti, in primis il presidente Luigi Muro: “Ho letto grande sincerità dietro le sue parole, il calcio è, dopotutto, una palestra di vita. Prima del calciatore, viene l’uomo”. Pace fatta quindi e Russo torna in campo, come un ragazzino che, nonostante i trentaquattro anni,  continua ad inseguire il suo sogno.

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